“Percorsi Unesco e comunità responsabili – il valore della partecipazione. – Sono, queste, le iniziative di cui una Città d’Arte come Corigliano-Rossano ha bisogno. Non dimentichiamo che il Codex, grazie alla intuizione e all’impegno messo in campo dalla diocesi e, in particolare, dall’Arcivescovo Santo Marcianò, è, a tutt’oggi, l’unico bene Unesco che c’è in Calabria. Con il suo ingresso nella categoria delle “Memory of the World”, Corigliano-Rossano ha contribuito a colmare un altro gap rispetto ad altre regioni italiane, che contano diversi beni riconosciuti dall’Unesco come patrimonio dell’Umanità. Questa anomalia non dipende da quello che possediamo o no, ma dalla capacità della classe dirigente, sia politica che culturale, di guardar con occhi diversi e visione al proprio patrimonio identitario”.
È quanto dichiara il consigliere comunale ed assessore provinciale Adele Olivo che oggi ha partecipato all’evento chek Patir – identità, patrimonio, visioni promosso dall’associazione Rossano Purpurea e dal Raggruppamento Carabinieri Biodiversità.
Ospitato nella Sala degli Stemmi della sede arcivescovile di Rossano, l’evento ha visto la partecipazione, tra gli altri, degli alti funzionari UNESCO Francisco Javier Lòpez Morales e Patrizia Nardi.
“Mi piace – aggiunge la Olivo – il sottotitolo scelto: identità, patrimonio, visioni. Il patrimonio lo abbiamo – sottolinea – la nostra identità è competitiva da tutti i punti di vista; serve la visione e la capacità di trasformare in progettazione turistica e in sviluppo condiviso tutto ciò che abbiamo sotto i nostri occhi e sotto i nostri piedi”.
“Probabilmente – prosegue l’Assessore provinciale – così come il Codex Purpureus Rossanensis e come Giovambattista Palatino, calligrafo rossanese del ‘500, anche il Patire potrebbe essere incluso tra i marcatori identitari distintivi del progetto di riscrittura esperienziale della narrazione turistica, CALABRIA STRAORDINARIA sul quale – conclude la Olivo – è impegnato l’assessore regionale al turismo Fausto Orsomarso”.