«L'assessore regionale al lavoro, Orsomarso, afferma in una nota ufficiale e in piena campagna elettorale, che "rimedieranno alle storture create dal Reddito di cittadinanza, il quale sarebbe - a suo dire - una misura inadeguata a creare occupazione». Così l'eurodeputata Laura Ferrara in una nota.
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«Ovviamente dove anni di cattiva gestione e programmazione delle politiche attive da parte degli organi competenti, Regione Calabria in primis, hanno fallito, la madre di tutti i mali viene individuata, ora, nel Reddito di cittadinanza. Una misura di civiltà, un aiuto concreto a fasce della popolazione che da sempre sono state messe ai margini senza alcuna opportunità di entrare nel mercato del lavoro.
Il fatto che in Calabria i beneficiari del Reddito di cittadinanza non riescano ad essere reinseriti è sicuramente un dato di cui tener conto, e dunque la misura deve essere migliorata.
Ma questo "flop" è un chiaro segnale di un corto circuito istituzionale. I numeri e i dati non si possono smentire e dicono chiaramente che la Regione Calabria al 31 marzo 2021 era ancora ferma a zero assunzioni di nuovi operatori nei Centri per l'Impiego (CPI) sulle 623 autorizzate. Questa è la vera stortura a cui l'assessore Orsomarso vorrebbe porre rimedio solo ora, in seguito alle denunce della stampa e del Movimento 5 stelle. Una gravissima inerzia di esclusiva responsabilità della Regione.
L'assessore al Lavoro calca, nella sua nota, la retorica secondo cui non si riescono a trovare lavoratori stagionali proprio a causa del Reddito di cittadinanza. Ignora forse che i datori di lavoro dovrebbero rivolgersi proprio ai Centri per l'impiego, sottodimensionati e inadeguati fino ad oggi, affinché chi percepisce il sostegno possa valutare le offerte di lavoro, potendone rifiutare al massimo tre, pena la perdita del sostegno.
Se è vero, come scrive ancora Orsomarso, che sono state messe in atto tutta una serie di procedure per il potenziamento delle sedi, è vero anche che vi è stato un grave ritardo rispetto agli ingressi già previsti dal Piano straordinario di potenziamento inserito nella legge istitutiva del RdC, ritardo che di fatto ha bloccato e ha reso insoddisfacente il rilancio dei Centri per l'impiego calabresi».