Dalla Mediterranea Calabro-Lucane alle Ferrovie della Calabria. Presentato in Commissione Cultura il libro fotografico di Fedele Sirianni

Sbuffa la locomotiva verso l'altipiano silano con tutto il suo carico di ricordi, di luoghi, di donne e uomini che li hanno vissuti. Da viaggiatori o facendole, quelle locomotive, camminare, come i macchinisti, i capitreno, i fuochisti che, refrattari al calore, alimentavano le macchine rifornendole di carbone. E poi i i casellanti e i capistazione che fischiavano per annunciare la partenza dei convogli. Un campionario di varia umanità consegnato alla storia, ma che nel libro fotografico di Fedele Sirianni, "Dalla Mediterranea Calabro-Lucane alle Ferrovie della Calabria", edito da DEA, casa editrice di Camigliatello Silano, animata dall'instancabile Egidio Bevilacqua, rivive con tutto il suo inestimabile patrimonio di vita vissuta, eternando il suo passaggio sulla terra, come se fosse ieri. Il libro fotografico, curato nei minimi particolari e con quella pazienza certosina richiesta a chi, con l'animo del ricercatore, ha scovato foto dappertutto, saccheggiando gli archivi privati di chi ha lavorato nel settore ferroviario, è stato presentato alla Commissione cultura di Palazzo dei Bruzi, presieduta dal consigliere comunale Massimiliano Battaglia.

--banner--

Fedele Sirianni è un appassionato storico e studioso delle Ferrovie. Una passione che gli deriva dal fatto di appartenere, da generazioni, ad una famiglia di ferrovieri. Lo erano il nonno, il padre, i fratelli, gli zii e lui stesso, attualmente responsabile della sicurezza delle Ferrovie della Calabria. A proporre di presentare il libro di Sirianni in Commissione cultura è stato il consigliere comunale Luca Gervasi che lo ha segnalato al Presidente dell'organismo consiliare Massimiliano Battaglia. "Ho scritto diversi testi sulle ferrovie mediterranee e calabro lucane – ha sottolineato Sirianni in commissione - e nello scrivere mi sono accorto che mi mancava qualcosa. Volevo mostrare le persone, i loro sacrifici, il sudore. Ed è per questo che ho pensato ad un libro fotografico che siamo riusciti a portare in giro per l'Italia e per la Calabria ed ora anche qui, in Comune, a Cosenza. "Nel volume – ha spiegato ancora Sirianni - sono contenute fotografie che partono dalla fine dell'ottocento ed abbracciano poi tutto il novecento nel quale hanno operato le Mediterranee, la società che ha costruito la ferrovia ionica, nata nel 1911. Nel 1879 il governo le aveva affidato l'esercizio della tratta Sibari-Cosenza-Pietrafitta-Rogliano-Nocera Terinese. Ho utilizzato le foto come una penna. Nel mio libro sono riportati soprattutto i luoghi di lavoro, perché quel che più mi interessava era descrivere i sacrifici dei ferrovieri". Orgoglioso del suo status di ferroviere, l'autore lo è ancora di più quando afferma di avere una figlia che è ingegnere ferroviario e che sta realizzando una ferrovia in India. Alla riunione di commissione ha preso parte anche l'Assessore Alessandra De Rosa che conosceva già il libro di Fedele Sirianni e che lo considera un volume "interessantissimo perché racconta per immagini la vita delle persone, di famiglie che attorno alla ferrovia sono nate, cresciute ed hanno potuto affrontare i percorsi della vita". Per il Presidente dell'organismo consiliare Battaglia "bisogna contribuire a divulgare chi promuove il nostro territorio, la nostra cultura e il nostro passato". Dopo un breve intervento della consigliera Maria Luisa Arsì, che ha ricordato i suoi trascorsi familiari, avendo anche lei un padre che lavorava in ferrovia, ad associarsi agli apprezzamenti per il libro è stata, inoltre, la consigliera Bianca Rende che ha riconosciuto all'autore "il merito di aver restituito questa importante memoria storica ed il romanticismo che ad essa si riconnette, riaprendo l'album dei ricordi e consolidando l'identità collettiva".

In 224 pagine il libro mette insieme un eccezionale corredo fotografico. La parte più consistente è occupata dagli scatti che descrivono la tratta ferroviaria che collega Cosenza ai paesi dei Casali e all'Altipiano Silano, fino a San Giovanni in Fiore. Protagoniste sono loro, le locomotive o, come direbbe Fossati, i treni a vapore che vanno di stazione in stazione. Strade innevate e paesaggi montuosi solcati dai binari e dal fumo delle macchine che arrancano. Foto di pasti frugali consumati in tutta fretta, la Befana dei ferrovieri nel '65. E ancora, ferrovieri in posa negli anni '30 sulla locomotiva, attorno ad un fiasco di vino. Un a loro assemblea negli anni '50 e uno sciopero in Piazza dei Valdesi. L'inaugurazione, nel '56, della tratta Camigliatello Silano-San Giovanni in Fiore. Fino al ponte in ferro sul fiume Crati con vista sulla Chiesa di San Domenico, il fiume Busento e, in basso, la scultura di Alarico sul cavallo, di Paolo Grassino. "Siamo nati nelle stazioni – conclude il suo racconto, ricco di aneddoti, Fedele Sirianni – e nelle stazioni abbiamo vissuto. Lì c'era il nostro cuore. Noi figli di ferrovieri arrivavamo tardi a scuola perché d'inverno per lavarci dovevamo aspettare l'arrivo della locomotiva dalla quale prelevavamo l'acqua calda". Una grande famiglia, quella dei ferrovieri, della quale Fedele Sirianni si è fatto cantore, a futura memoria.