Magistratura Democratica rinnova vertici e sceglie due toghe calabresi: "Attenzione su riforme ma andare oltre la difesa dell'esistente"

Toga 9 settembre 1Stefano Musolino, sostituto procuratore alla Direzione distrettuale antimafia di Reggio Calabria, è il nuovo segretario generale di Magistratura democratica, la corrente di sinistra delle toghe. Cinzia Barillà, giudice di Corte d'Appello di Reggio Calabria, è la nuova presidente: la prima donna nella storia di Md a ricoprire questo ruolo.

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L'elezione dei nuovi vertici dell'associazione dei magistrati, da parte del Consiglio nazionale, è avvenuta stamani on-line. Due magistrati in Calabria, dunque, si collocano ai vertici di Magistratura democratica: una scelta che Musolino ha definito "un'investitura della periferia, coraggiosa e carica di significati, per il futuro del gruppo". Segretario e presidente, i più votati al termine del congresso di Firenze nell'elezione per il Consiglio nazionale subentrano, rispettivamente, a Mariarosaria Guglielmi e a Riccardo De Vito. dell'esecutivo fanno parte Andrea Natale, giudice del Tribunale di Torino; Silvia Albano, giudice del Tribunale di Roma; Fabrizio Filice giudice del Tribunale di Milano; Simone Spina, giudice del Tribunale di Siena e Simone Silvestri, giudice al Tribunale di Lucca. L'elezione dei nuovi vertici di Magistratura democratica coincide con il dibattito aperto sulla riforma Cartabia.

"Possiamo subire la transizione - ha affermato Musolino - oppure viverla rilanciando analisi e proposte, con sano realismo ed attenzione alla complessità. Occorre andare oltre la conservazione dell'esistente, evitando di trasmettere la sensazione di una magistratura chiusa in se stessa, senza abbassare l'attenzione verso riforme che rischiano di modificare l'assetto istituzionale, posto a tutela dei valori di libertà ed uguaglianza su cui si fonda la nostra democrazia. Le vicende di Genova e quelle più recenti di Santa Maria Capua Vetere ci insegnano che le conquiste democratiche non sono definite una volta per tutte, ma vanno coltivate e costantemente tutelate".