Gratteri contro la Riforma Giustizia: "Si fa un favore alle mafie"

gratteri nicolanuova060218"È una riforma che non serve alla sicurezza dei cittadini italiani, non serve a dare giustizia alle parti offese, a coloro i quali hanno subìto vessazioni da parte di mafiosi o criminalità comune. Una riforma che è una tagliola". Così Nicola Gratteri, procuratore capo della Repubblica di Catanzaro, in un'intervista a Domani. Per Gratteri, "premia tutti quelli che sono imputati in un processo. Da questo momento in poi - prosegue - l'imputato farà di tutto perché il processo non si celebri e si arrivi al fatidico traguardo dei due anni in appello (3 per i reati più gravi, ndr), o dell'anno in Cassazione (al massimo 18 mesi)".

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"Considerando che mediamente in appello ci vogliano tre anni e mezzo per concludere un processo di secondo grado, vuol dire che quasi la metà dei processi verrà ghigliottinato" sottolinea.

Poi aggiunge: "Si sfregheranno le mani delinquenti e faccendieri. Una riforma che favorisce tutti coloro i quali sono implicati in un processo penale".

E parlando di Rinascita Scott, il maxiprocesso contro la 'ndrangheta, sottolinea: "Non si concluderà in appello negli anni previsti dalla nuova riforma. Se qualcuno dovesse chiedere la riapertura dell'istruttoria in appello, come spesso accade per una nuova prova o nuovi elementi, il processo non si chiuderà più". E alla domanda: "Quindi lei sta dicendo che questa riforma è un favore alle mafie e alla borghesia mafiosa?" Gratteri risponde: "Sicuramente sì".