Curia: "La sanità calabrese muore per l'assenza di una riforma organizzativa ed etica"

curiarubensUna Delegazione di Comunità competente composta da Rubens Curia, Amalia Bruni Direttrice del Centro Regionale di Neurogenetica del Presidio Ospedaliero di Lamezia, Antonio Laganà Presidente dell'Associazione "Per la ricerca neurogenetica ", Stefania Marino Presidente dell'Associazione ProSalus di Palmi e Antonietta Occhiuto Presidente dell'UDI di Reggio Calabria è stata ascoltata oggi dalla Terza Commissione Sanità del Consiglio Regionale presieduta dal Consigliere Baldo Esposito.

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Curia - si legge in una nota - ha messo in risalto "il fallimento del "Piano di rientro" sia in merito al risanamento del disavanzo annuale che nel 2009 era pari a 104 milioni di euro contro i 98,013 milioni del 31 dicembre 2019: in dieci anni sono stati risparmiati 6 milioni e 291 mila euro! Sia per i LEA che hanno raggiunto 125 punti contro i 160".

Curia, inoltre, ha affermato che "la sanità calabrese muore per l'assenza di una riforma organizzativa ed etica della sanità che manca da 14 anni, un'eternità! Perché in 14 anni si sono modificati i bisogni di salute dei calabresi, le tecnologie e i farmaci, pertanto è fondamentale una riorganizzazione che preveda le Aziende Sanitarie Ospedaliere (ASO) e le Aziende Sanitarie Territoriali ( AST ); inoltre bisogna liberarsi da una visione economicistica che ha prodotto il DCA 6 marzo 2020, n° 62 che ha previsto la chiusura del Laboratorio di Patologia Clinica dell'ASP di via Willermin di Reggio Cal. e il trasferimento del Laboratorio di Genetica del Centro di Neurogenetica al Mater Domini di Catanzaro decretando la morte del CRN. Infine il Portavoce di Comunità Competente ha chiesto la modifica dei DCA 31 e 33/2021 "Linee Guida degli Atti Aziendali" affinché si possa tener conto del "Piano Nazionale di Rinascita e Resilienza" che prevede, tra l'altro, l'attivazione degli ospedali di Comunità, proponendo, per esempio il Presidio di Gerace, e delle Case di Comunità". A tal proposito, Curia ha proposto l'ex ospedale di Nicotera quale Casa della Salute.

Amalia Bruni ha chiesto la "modifica del DCA 62/20 alfine di reintegrare il Laboratorio di Genetica nel CRN e l'avvio delle procedure perché lo stesso possa essere trasformato in IRCSS nell'ambito dell'INRCA di Ancona alfine di dare risposte ai 30.000 casi di Alzheimer presenti in Calabria ed utilizzare al meglio le nuove terapie approvate alcune giorni fa dalla FDA degli Stati Uniti".

Stefania Marino ha denunciato "con forza gli enormi ritardi con cui la Regione sta seguendo la vicenda del Nuovo Ospedale della Piana di Gioia Tauro che si trascina da 14 anni chiedendo un intervento della Commissione sul Presidente f.f. Spirlì affinchè si proceda speditamente con un cambio di passo perché non è possibile , tra l'altro, che145 milioni di euro rimangano inutilizzati per l'inefficienza della burocrazia!"

Infine, l'avvocato Occhiuto ha richiamato l'attenzione sui Consultori familiari che, "per una grave carenza di personale, si stanno trasformando in gusci vuoti o al massimo in ambulatori di ginecologia lontani dal loro ruolo sociale, di tutela della salute della donna, dell'età evolutiva e dell'adolescenza, di prevenzione, di accompagnamento al parto, di attuazione della legge 194/78, e molto altro; pertanto è necessario che nei "Piani del fabbisogno del personale" siano previste le assunzioni di assistenti sociali, psicologi, ostetriche, ginecologi per ripristinare le equipe professionali previste dalla normativa".

La Commissione Sanità, - conclude la nota - in un clima costruttivo con ben sette interventi, ha condiviso l'analisi e molte delle proposte delle Associazioni, sia in merito al ruolo importante del CNR che deve essere valorizzato, che alle lungaggini del Grande Ospedale della Piana che devono essere superate, che al ruolo fondamentale dei Consultori Familiari, pertanto si è deciso, su proposta del Presidente Esposito, di continuare ad approfondire le tematiche sollevate per arrivare alle opportune soluzioni a partire dal "Grande Ospedale".