‘Ndrangheta, Emanuele Mancuso: "L'uomo che aggredì Klaus Davi pronto a tutto”

mancusoemanuele600Clamorose dichiarazioni di Emanuele Mancuso (figlio del super boss Pantaleone) ora collaboratore di giustizia che ha deposto proprio questa mattina in un procedimento a Vibo Valentia in cui figura come imputato un presunto affiliato della cosca Mancuso. Interrogato dall'avvocato del soggetto imputato, Clemente Selvaggio, Emanuele Mancuso – riporta il quotidiano Libero - ha parlato della assoluta pericolosità del soggetto in questione.

"Il Silvaggio Clemente è stato presentato da Domenico Cortese (altro affiliato ndr), come un ragazzo che era predisposto a sparare, predisposto a compiere qualunque atto, tipo rapine, se doveva sparare ad uccidere a non uccidere, questo era il ruolo all'interno della mia famiglia (il potentissimo clan Mancuso ndr).
Nel senso - ha proseguito Mancuso sotto interrogatorio - protagonista di numerosi fatti gravissimi e tutti collegati a comunque cose di Ndrangheta. Ad esempio era presente all'interno dell'ospedale (Iazzolino di Vibo ndr), il giorno dopo al mio incidente nell'ospedale quando ha massacrato Klaus Davi (che venne in ospedale per l'intervista ndr) di botte, gli ha preso la telecamera".

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Mancuso si riferisce a una aggressione avvenuta nel 2016 all'ospedale di Vibo Valentia in cui il giornalista collaboratore di Mediaset si reco per realizzare proprio una intervista a Mancuso che era ricoverato a causa dei postumi di un incidente stradale. Klaus Davi e il suo collaboratore, come riferisce correttamente Mancuso, venne immobilizzato dal clan e gli fu sottratta la telecamera come si apprende ora dal "killer pronto a tutto". Su quella notte non fu mai fatta chiarezza. Davi presentò regolarmente denuncia presso l'Autorità Giudiziaria che non ebbe sviluppi. Ora però dopo le parole di Emanuele Mancuso la vicenda potrebbe essere nuovamente approfondita dagli inquirenti.

"Dopo quattro lunghi anni finalmente un po' di verità. Mi riferisco alla aggressione che subimmo Alberto Micelotta ed io all'ospedale Jazzolino nel 2016 da parte di un esponente di spicco della Ndrina (si è appreso proprio questa mattina) e di altre 10 persone che erano con lui all'interno del nosocomio. Il Selvaggio è stato definito 'pronto a tutto anche a sparare' ha dichiarato Emanuele Mancuso interrogato questa mattina a Vibo. Nonostante continue segnalazioni all'Autorità Giudiziaria, la presenza sul posto di due agenti della questura e benché io l'abbia ribadito alla giudice del tribunale e a Pm, nessuno avverti l'esigenza di identificare l'aggressore. Ora che finalmente la verità verrà a galla si chiariranno molte cose su quella notte." Lo ha dichiarato Klaus Davi.

"Ho massima fiducia nelle istituzioni ma ora la Procura deve accertare come sono andati i fatti e chiarire il perché nessuno ha ritenuto importante accertare chi fosse presente quella sera all'ospedale e sul motivo per cui il Selvaggio Clemente, già noto alle forze dell'ordine, non sia stato fermato visto che era presente e visto che lo videro decine di persone. Ora che l'aggressione in Ospedale è stata confermata l'auspicio è che ci siano indagini in merito." ha concluso il giornalista.