"Fine immediata di ogni commissariamento, azzeramento del debito sanitario, niente politici con interessi nella sanità, rivisitazione dei rapporti con la sanità privata, riorganizzazione della rete territoriale. Questi sono i punti imprescindibili per la rinascita della sanità in Calabria. Non sono semplici slogan ma vie percorribili. E vi spiego perché. Sono undici anni che la Calabria è commissariata, anni di mancati obiettivi, fallimenti, richiami e numeri che non tornano. È arrivato il momento di restituire la gestione della sanità ai calabresi. Se è stato possibile per la Campania si può fare anche in Calabria! L'azzeramento del debito sanitario si può fare, si deve fare. A chi obietta che non è possibile dovremmo ricordare che è stato possibile risanare le casse del Comune di Reggio C. da un debito monstre per evitarne il dissesto ed è stato spalmato in 82 anni il ladrocinio di 49milioni di euro della Lega Nord.
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"Come mai non si può trovare una soluzione per evitare il default sanitario della Calabria? Siamo seri, il problema è la volontà politica.
Inoltre, via i politici con interessi nella sanità. Non permetteremo più agli imprenditori della sanità privata di sedere nei ruoli di comando e in una posizione di chiaro conflitto d'interesse in Consiglio Regionale.
La sanità privata dovrà essere distinta dalla sanità pubblica. Basta sovrapposizioni: il suo ruolo dovrà essere suppletivo e non sostitutivo. Ecco perché andrà rivisto il sistema degli accreditamenti con un incremento di monitoraggi e controlli delle prestazioni erogate. La riorganizzazione della rete territoriale sarà fondamentale per rimettere a sistema l'intero comparto.
La Calabria ha le professionalità per garantire tutte quelle prestazioni sanitarie oggi demandate ai viaggi della speranza e all'emigrazione sanitaria che ci costa oltre 300 milioni di euro tanto.
E' necessario sbloccare il turn over e valorizzare i servizi sul territorio per non delegare tutta la domanda di salute dei cittadini agli ospedali.
Anche la rete ospedaliera dovrà essere rivista: nessuna chiusura di presidi ma, strutture HUB con specializzazioni di eccellenza.
Per fare tutto questo serve una classe politica e dirigenziale capace di programmare e vedere oltre dell'ordinaria amministrazione. Non basta la forza e la lungimiranza dei singoli ma serve uno sforzo collettivo. Come hanno dimostrato gli operatori sanitari e gli infermieri in quest'anno di lotta al Covid, solo insieme e con Luigi De Magistris Presidente possiamo evitare che la Calabria continui a sprofondare".
E' quanto si legge in una nota di Sergio Aquino, candidato al Consiglio regionale con De Magistris Presidente.