Di Natale all’attacco: "In piena emergenza sanitaria e in ordinaria amministrazione la giunta regionale delibera incarichi dirigenziali. Spettacolo indecoroso"

"In Calabria la Giunta regionale in carica fino a prossime elezioni solo per l'ordinaria amministrazione e per fronteggiare l'emergenza sanitaria si occupa e preoccupa di tutt'altro, contravvenendo alle disposizioni del Consiglio dei Ministri, e offrendo uno spettacolo indecoroso ai calabresi considerata la deplorevole distribuzione di incarichi nel pieno di una pandemia segnata, anche, da una crisi economica senza precedenti". Lo afferma il Segretario-Questore dell'assemblea regionale della Calabria, Graziano Di Natale, che così prosegue: "Mi fa specie il silenzio assordante di chi dovrebbe alzare tutta la sua indignazione per questa situazione. Il Consiglio regionale, democraticamente eletto dai calabresi, dovrebbe prendere posizione su una situazione che sta diventando paradossale, tanto da essere ormai argomento di dominio nazionale".

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Il vicepresidente della commissione regionale contro la 'ndrangheta continua, incalzando la maggioranza di governo: "E' questo lo spettacolo che la massima istituzione regionale vuole offrire? Mentre i cittadini faticano ad arrivare a fine mese, e sono costretti a fare salti mortali per sbarcare il lunario, nei gruppi della maggioranza persiste un modus operandi inqualificabile basato sulla distribuzione di nomine, incarichi di ogni tipo, concessioni di contributi.

"Non è questa la politica che mi appartiene. Io – prosegue - non voglio essere complice di questo andazzo e invito tutte le forze politiche ad alzare le barricate, perché in questo grande momento di difficoltà generale i rappresentanti delle istituzioni hanno il dovere di stare sui territori per tutelare gli interessi di tutti, e non soltanto quelli di pochi. Su questi aspetti - conclude Di Natale - scriverò al Ministero degli affari regionali, affinché faccia luce su quanto avviene in Calabria. Bisogna liberare la nostra regione da questi schemi. È una questione morale ancor prima che politica".