Regionali, le domande del Laboratorio riformista calabrese

"Le elezioni regionali si avvicinano (anche se non ne conosciamo ancora la data) e si rincorrono le strategie e le dichiarazioni dei protagonisti che vorrebbero conquistare il nuovo governo regionale.

In Calabria l'argomento principale, che poi è il problema più serio, insieme al lavoro, allo sviluppo e ai rifiuti, è il "debito sanitario".

Nella nostra regione le Asp, quando ancora il Covid non c'era, hanno omesso di approvare i propri bilanci (fatto che rende impossibile quantificare l'entità del debito); le fatture venivano o vengono pagate tre o quattro volte (ragione forse che spiega perché non si fanno i bilanci); il Commissario alla sanità nominato dal governo lamenta la mancanza di una squadra al suo fianco; le indagini della magistratura, spesso, mettono in luce il malaffare in quella che è la voce di bilancio più corposa della Regione e le infiltrazioni delle organizzazioni criminali.

Laboratorio riformista, in merito, da tempo ha le idee chiare e, in questo frangente vorrebbe chiedere a quanti, in maniera (a nostro avviso) demagogica, propongono soluzioni miracolistiche, che prevedono che si cancelli il debito sanitario e che lo stato se ne faccia carico, qualche semplice domanda:

1) Quali sono gli elementi che lasciano pensare che lo Stato voglia accollarsi il debito calabrese;
2) Tali elementi lasciano intravedere che lo Stato pagherà i debiti della sanità calabrese o anche quelli delle altre regioni?
3) Qual è il trend finanziario attuale della sanità calabrese? Chi ci assicura che, pagato il debito vecchio, se ne farà di nuovo? E pure in tal caso sarà lo Stato a doversene fare carico?
4) Come dovrà essere programmata la spesa sanitaria calabrese: in deficit o in surplus?
5) Quali saranno le risorse per pagare l'eventuale deficit?
6) E' possibile quantificare questo deficit della nuova gestione sanitaria?
7) Con quali risorse si intende promuovere una ristrutturazione della rete ospedaliera?

Sono domande semplici e intellegibili anche a un diplomando di un Istituto Tecnico Commerciale e che ci auguriamo possano aiutare a sgomberare il campo da facili populismi e demagogia in un settore da cui dipende la salute (e la vita) dei calabresi che, in vista di una campagna elettorale alle porte, Laboratorio vede all'orizzonte.
Con una doverosa precisazione: il riformismo non conosce scorciatoie demagogiche.
E siccome siamo interessati a sottrarre la guida della regione alle forze conservatrici e reazionarie del centrodestra, invitiamo il candidato del centrosinistra a meglio chiarire i suoi proposti programmatici e gli strumenti tecnici con cui pensa di azzerare il debito sanitario calabrese, chiudendo in tal modo la gestione commissariale".

E' quanto si legge in una nota del Laboratorio riformista calabrese.

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