Diciotto persone sono indagate nell'ambito di un'inchiesta della procura della Repubblica di Paola (Cs) in merito alla costituzione di una loggia massonica segreta che avrebbe agito per condizionare appalti pubblici e compiere reati contro la pubblica amministrazione.
Stamane, il procuratore Pierpaolo Bruni ha disposto decine di perquisizioni e sequestri tra Calabria e Basilicata. Tra i reati ipotizzati, associazione a delinquere finalizzata alle truffe con turbata libertà degli incanti, corruzione e violazione della legge Anselmi. Tra gli indagati risultano diversi professionisti, alcuni dei quali avrebbero fatto parte della loggia segreta.
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Secondo quanto si apprende, fra gli indagati risultano – riporta l'Agi - anche amministratori locali, esponenti di alcune amministrazioni comunali dell'Alto Tirreno cosentino. L'esecuzione delle perquisizioni e' stata affidata ai Carabinieri. L'ipotesi è che gli indagati abbiano favorito alcune imprese orientando gli appalti pubblici a loro favore, creando un vero e proprio cartello.
Al setaccio dei militari della compagnia di Scalea, in particolare, ci sono gli atti dei Comuni di Aieta, Belvedere Marittimo, Guardia Piemontese, Scalea, tutti centri del Cosentino, e Moliterno in Basilicata. L'inchiesta, secondo quanto si apprende in ambienti investigativi, e' in fase embrionale e non sono state emesse misure restrittive. Gli inquirenti, tuttavia, hanno acquisto documenti, sequestrando tablet e computers, da cui si spera di ricavare ulteriori spunti investigativi. L'attenzione e' focalizzata, in particolare, su appalti assegnati nell'agosto dello scorso anno.