Crisi di governo, Di Maio scarica Cesa e l’Udc: "Mai dialogo con chi è indagato per reati gravi"

L'operazione "Basso profilo" 'agita' le forze di Governo, in questo momento in cerca di una maggioranza solida su cui fare affidamento fino al termine della legislatura. Nelle ultime ore, l'Udc pareva essere tra gli interlocutori, pur dovendo registrare, negli scorsi giorni, il defilarsi del partito dello scudocrociato, che non ha accordato la fiducia all'esecutivo Conte.

"In queste ore siamo al lavoro per un consolidamento della maggioranza" ma "con la stessa forza con cui abbiamo preso decisioni forti in passato, ora mi sento di dire che mai il M5S potrà aprire un dialogo con soggetti condannati o indagati per mafia o reati gravi. E' evidente che questo consolidamento del Governo non potrà dunque avvenire a scapito della questione morale, dei valori che abbiamo sempre difeso e che sono fondanti del progetto 5 Stelle".

Lo scrive il ministro Luigi Di Maio su Fb mentre sono in corso le indagini della Dda di Catanzaro che vedono coinvolto il segretario dimissionario dell'Udc Lorenzo Cesa.

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Anche l'esponente M5S Alessandro Di Battista sulla stessa posizione del ministro e collega di partito: "Chi ha condanne sulle spalle e indagini per reati gravi, perche' Cesa non e' certo indagato per diffamazione, non puo' essere un interlocutore".
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