Vaccino, il SIULM Calabria: “Calendario relativo a militari illogica ed inaccettabile”

"I numeri della campagna vaccinale per il Covid - 19 mettono la nostra Regione ancora una volta all'ultimo posto delle classifiche nazionali sulla efficacia e la qualità della programmazione sanitaria.
Ritardi, reticenze e inefficienze nella gestione e nella distribuzione dei vaccini, stanno provocando un cortocircuito tra le Aziende sanitarie e ospedaliere che hanno il compito di provvedere alla gestione del farmaco e i cittadini nella veste di beneficiari ultimi. Allo stato attuale non c'è ancora chiarezza sul tema vaccini: non si sa dove dovrebbero essere somministrati, se ci sarà nuovo personale appositamente formato e destinato, quale sarà la tempistica delle vaccinazioni per le differenti categorie professionali". È quanto si legge in una nota firmata Amedeo Di Tillo (segretario generale).

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"Ed è proprio quest'ultimo aspetto a destare particolare preoccupazione. Se troverà conferma il calendario diffuso da autorevoli organi di stampa nazionali e finora mai smentito, tutti gli appartenenti alle forze dell'ordine, senza alcuna distinzione tra chi fa servizio in strada a contatto con la popolazione e chi svolge compiti "d'ufficio", potranno vaccinarsi contro il Covid-19 in una finestra temporale che va da giugno a settembre 2021, dopo operatori sanitari e personale scolastico e oltre sei mesi dopo l'avvio ufficiale della campagna – c'è scritto – se c'è una ratio in questo provvedimento, a noi deve essere sfuggita. Comunque sia, riteniamo questa scadenza temporale del tutto illogica e inaccettabile. Non sta a noi sottolineare l'importanza del lavoro svolto delle forze dell'ordine in un momento in cui l'emergenza epidemiologica ha ridestato conflitti sociali in ampi strati della società e tra le fasce della popolazione più debole ed esposta alla crisi economica".

"Stare dalla parte delle forze dell'ordine non può ridursi ad uno sterile esercizio retorico, va dimostrato con azioni e fatti concreti. Ci rivolgiamo alla classe politica affinché dimostri finalmente di essere all'altezza del proprio compito. Chiediamo parole di chiarezza e una assunzione di responsabilità collettiva a salvaguardia delle donne e degli uomini in divisa impegnati a difendere la tranquillità di tutti i cittadini al prezzo di sacrifici personali che, non di rado, arrivano a compromettere la salute fisica. La tragica notizia di pochi giorni fa della prematura scomparsa di un collega di Latina deceduto dopo avere contratto il Coronavirus, è solo l'ultimo caso di una lunga catena di vittime collegate alla pandemia – è la conclusione – ora non c'è più tempo da perdere, bisogna invertire le priorità e avviare subito una campagna vaccinale per scongiurare l'eventualità assai rischiosa della diffusione di focolai epidemici tra le forze dell'ordine".