Ernesto Magorno: “Il ruolo di Oliverio alle regionali è un problema del Pd”

magornoernesto7gendi Francesca Gabriele - E' schietto come sempre il senatore di Italia Viva e sindaco di Diamante, Ernesto Magorno. Non rinnega le critiche mosse all'azione di Governo dell'ex presidente dell'esecutivo regionale, Mario Oliverio, si dice comunque soddisfatto per l'assoluzione e prende le distanze da chi attacca la Procura. Anche col Pd parla chiaro il senatore Magorno: "Basta con i tatticismi, che potrebbero portare a una sconfitta sicura, è ora che il Pd indichi le sue proposte in modo chiaro e trasparente. Questo partito rivendica la candidatura alla presidenza, ma finora non ha speso un nome".

--banner--

Per tutta l'estate scorsa, l'estate della pandemia, Ernesto Magorno pur rischiando l'impopolarità e prendendosi anche insulti ha fatto mantenere il massimo rigore nella sua Diamante e col senno di poi aveva ragione. Siamo alle porte della terza ondata del Covid e nel Cosentino hanno dovuto allestire gli ospedali da campo. Sul fronte contagi com'è la situazione sull'Alto Tirreno Cosentino?

La situazione per ora è sotto controllo ma la soglia di attenzione sui territori resta altissima. Insieme a tutti i sindaci del comprensorio stiamo portando avanti da mesi un lavoro immane, in termini di controlli, di prevenzione, di tutela del diritto della salute. Per fortuna stiamo incontrando il buon senso della popolazione. Molto è affidato al senso di responsabilità personale ma come amministratori ogni nostro sforzo è teso a contenere il rischio epidemico e in quest'ottica devo dire di aver condiviso i provvedimenti del presidente facente funzioni Spirlì sul rinvio del voto per le regionali e della ripresa delle attività didattiche. Stando alle indicazioni che ci arrivano da tutte le autorità scientifiche e sanitarie - i prossimi mesi potrebbero essere impegnativi e ci è richiesto uno sforzo di rigore. Servono regole chiare per i cittadini e purtroppo devo constatare un approccio evasivo del Governo, con dpcm molto generici che inducono all'errore e alla confusione da parte dei cittadini e da parte delle istituzioni territoriali.

Come state sopperendo alle esigenze del settore turistico che aspetta l'estate per tirare un sospiro di sollievo?

Siamo aperti all'ascolto e come amministrazione già nell'estate 2020 abbiamo messo in campo misure a sostegno dell'imprenditoria locale. Purtroppo, lo stretto futuro è legato all'andamento della pandemia, il vero interlocutore in questo caso è il Governo che dovrà prevedere un piano di ristori e di investimenti su tutto il mondo dell'imprenditoria colpito dall'emergenza. Anche la Regione può fare la sua parte, perché il turismo è una forza motrice e una leva di sviluppo. Già da ora il presidente facente funzioni dovrebbe programmare risorse specifiche per il comparto, ascoltando proposte e indicazioni dei sindaci.

Mario Oliverio è stato assolto. Il Pd farà ricandidare l'ex governatore? In tal caso Italia viva lo sosterrebbe?

Verso Mario Oliverio e la sua opera al Governo della Regione ho sempre e solo mosso critiche di carattere politico, ho contestato la scarsa azione riformista e non ho mai messo in mezzo valutazioni di carattere giudiziario. Oggi sono felice della sua assoluzione e nello stesso tempo non condivido nulla di chi in queste ore attacca e critica la Procura: appartengo a un credo politico che non ha mai usato le vicende processuali nella battaglia politica e salvaguarda i due poteri. Né oggi il mio giudizio su quell'esperienza muta: rimangono intatti - a mio parere - limiti ed errori. Quale possa essere ora il ruolo di Oliverio nelle dinamiche politiche regionali è un aspetto che non riguarda me, bensì il suo partito: il Pd.

Il Pd e il centrosinistra uniti potrebbero anche vincere le regionali, ma l'idea è che pero si stia lavorando per dare vittoria facile al centrodestra...

Il rinvio delle elezioni regionali ci consente una valutazione più ponderata sul futuro delle coalizioni e dei candidati ma è bene che il Pd esca dalla posizione di retroguardia in cui si è confinato. Basta con i tatticismi, che potrebbero portare a una sconfitta sicura, è ora che il Pd indichi le sue proposte in modo chiaro e trasparente. Rivendica la candidatura alla presidenza ma finora non ha speso un nome. Ci aspettiamo che lo faccia nel più breve tempo possibile, così da realizzare un salto di qualità nella discussione tra le varie forze politiche che finora si è invece rivelata un rituale stanco e improduttivo.

La possibile candidatura a governatore di De Magistris come la vede?

Sono convinto che la Calabria, per lasciarsi alle spalle uno dei periodi più bui della sua storia, abbia bisogno di una figura in grado di aggregare, tenere insieme un campo ampio e farsi interprete di una coalizione larga e composita. Non individuo in lui queste caratteristiche, tanto più perché non è espressione di questa regione e di certo non è un buon viatico quello di candidarsi a presidente dalla Calabria da sindaco in carica di dieci anni di Napoli.

Senatore, secondo la sua esperienza, come andrà a finire la partita delle regionali?

Tutto dipenderà dalla credibilità e dalla forza delle proposte in campo. La Calabria, colpita duramente in tutte le sue articolazioni dall'emergenza sanitaria, che ha aggiunto problemi e difficoltà a una terra già estremamente complessa, ha bisogno di un governo regionale solido, forte e capace di tenere insieme più forze possibili, andando anche al di là delle tradizionali coalizioni, perché la sfida è superare questa grave emergenza. I problemi che il prossimo Governo regionale si ritroverà ad affrontare - dalla sanità, all'occupazione, dagli investimenti al contrasto alle povertà e alla disoccupazioni - richiedono uno sforzo straordinario e per la candidatura a presidente serve una figura capace di farsi interprete di questa robusta domanda di cambiamento. Questo è il mio pensiero, che non impegna Italia viva: ecco perché ho sempre detto che alla Calabria serve la forza, la determinazione, il pragmatismo e la tenacia di un sindaco. Serve un sindaco, insomma, molto più che un governatore. Questo non vuol dire che debba essere un sindaco il candidato, mi riferisco alla mentalità e all'approccio.