La difesa di Mimmo Tallini: 4 ore di interrogatorio davanti al GIP

tallini-domenico2E' terminato, dopo 4 ore, l'interrogatorio di garanzia di Domenico Tallini, l'ex presidente del Consiglio regionale coinvolto nell'inchiesta "Farmabusiness" della Dda guidata dal procuratore Nicola Gratteri. Tallini si trova agli arresti domiciliari con l'accusa di concorso esterno in associazione mafiosa e voto di scambio. Ad assisterlo nell'interrogatorio davanti al Gip di Catanzaro il suo legale, l'avvocato Vincenzo Ioppoli.

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Alcuni giorni fa il presidente del Consiglio regionale della Calabria, Domenico Tallini, di 68 anni, di Forza Italia, e' stato arrestato e posto ai domiciliari dai carabinieri con l'accusa di concorso esterno in associazione mafiosa e scambio elettorale politico mafioso. L'indagine che ha portato all'arresto di Tallini riguarda i suoi presunti rapporti con la cosca Grande Aracri della 'Ndrangheta.

"Nella campagna delle elezioni del Consiglio regionale del novembre 2014" Domenico Tallini "accettava dagli esponenti della cosca di 'ndrangheta di Cutro riconducibile a Nicolino Grande Aracri, la promessa di procurare voti mediante le modalita'" dell'associazione a delinquere di stampo mafioso", in cambio della promessa di compiere in ambito politico amministrativo azioni a vantaggio degli interessi economici del sodalizio".

E' quanto scrive il gip di Catanzaro nell'ordinanza di custodia cautelare con cui ha disposto gli arresti domiciliari per il presidente del Consiglio regionale della Calabria. Secondo il gip l'indagato "spendeva il suo ruolo di assessore regionale uscente della Regione Calabria per favorire la conclusione dell'iter amministrativo per il rilascio delle autorizzazioni necessarie allo svolgimento dell'attivita' del Consorzio FarmaItalia riconducibile alla cosca Grande Aracri".Per il giudice "l'intervento di Tallini spianera' ogni asperita' che si presentava sul cammino amministrativo della costruzione del Consorzio e fara' addirittura 'spostare una montagna', vale a dire che, utilizzando il suo potere di assessore regionale, riorganizzera' il Dipartimento interessato, facendo si' che una persona 'gradita' potesse assumere l'atto autorizzativo".

Ha risposto a tutte le domande che gli sono state poste dal gip, dal procuratore vicario Vincenzo Capomolla, dal sostituto Domenico Guarascio e dal suo legale Enzo Ioppoli. "Si e' dichiarato estraneo a tutte le accuse - ha detto il suo legale -, ne' nella sua storia personale, ne' in quella politica ha mai avuto rapporti con la criminalita' organizzata. Altrimenti non avrebbe giammai raggiunto le cariche che ha ricoperto". Tallini ha escluso ogni coinvolgimento con la cosca Grande Aracri, come contestato dalla Dda di Catanzaro. "Anzi, - ha dichiarato l'avvocato Ioppoli - ha detto che la criminalita' organizzata lui la considera la causa principale dei problemi di questa martoriata terra di Calabria, sono sue parole. Ne e' stato sempre lontano" .

"Tallini - ha poi riferito l'avv. Ioppoli in una nota - ha offerto al giudice la propria versione dei fatti in modo particolareggiato, anche attraverso precisi riferimenti temporali e documentali per contrastare l'ipotesi accusatoria. Tallini ha escluso categoricamente di avere avuto rapporti, di qualsiasi natura, con la criminalita' organizzata e, in particolare, ha escluso la sua consapevolezza in ordine al coinvolgimento di famiglie mafiose nell'iniziativa imprenditoriale Farma Italia". "L'indagato - ha aggiunto il suo legale - ha riferito di essersi interessato a tale iniziativa in quanto gli e' stata illustrata da persone che riteneva affidabili e competenti ed, inoltre, perche' riteneva il progetto interessante per la ricaduta che avrebbe potuto avere nel territorio calabrese sul piano occupazionale. Ha spiegato, non senza momenti di commozione, come e' nato il coinvolgimento del figlio Giuseppe il quale ha continuato a lavorare nella societa' Farmaeko anche quando ormai lui voleva che smettesse a causa degli scarsi risultati conseguiti che hanno richiesto cospicui apporti economici del figlio". "Quanto all'appoggio elettorale da parte di esponenti della criminalita' organizzata, al di la' delle millanterie - ha concluso Ioppoli - Tallini ha dimostrato, fornendo anche i nomi di tutte le persone che lo hanno sostenuto nel circondario crotonese durante le competizioni elettorali, di non aver mai ne' chiesto, ne' ricevuto alcun appoggio da associazioni criminali, potendo contare, invece, sui molti voti di tanti sostenitori che lo hanno sempre apprezzato e stimato durante la sua lunga attivita' politica".