Dossier Statistico Immigrazione 2020: diversi trends negativi per la popolazione straniera residente in Calabria

dossierimmigrazioneIl Dossier Statistico Immigrazione celebra, con il volume del 2020, la sua 30° edizione. Il Centro Studi e Ricerche IDOS, che cura il Dossier in partenariato con il Centro Studi Confronti, a sostenere questo patrimonio di ricerca, informazione e disseminazione è il Fondo Otto per mille della Chiesa Valdese - Unione delle Chiese Metodiste e Valdesi, al quale si aggiungono diverse strutture internazionali, nazionali e locali

Nonostante la prima presentazione del Dossier Statistico Immigrazione 2020 sia stato presentato in Conference Call il numero dei partecipanti è stato notevole, fino a toccare il picco di 87.

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A presentare i dati del DOSSIER STATISTICO IMMIGRAZIONE 2020 è stata la Dottoressa Roberta Saladino (Dottore di Ricerca in "Storia Economica, Demografia, Istituzioni e Società nei Paesi del Mediterraneo" - Referente Regionale del Centro Studi e Ricerche IDOS per la Calabria).

I relatori che sono degli esperti del fenomeno dell'immigrazione nel loro specifico ambito sono stati:

Jens Hansen (Referente della Chiesa Valdese in Calabria) con la relazione "Immigrati ai tempi del Covid - criticità e un esempio di buona prassi";

Cosimo Cuomo (Dirigente della Regione Calabria, Dipartimento - Lavoro, Settore n.1 - Mercato del lavoro, Osservatorio) con la relazione "Il mercato occupazionale in Calabria";

Lorenzo Surace (Referente Regionale della Rete Nazionale dell'INMP in Calabria) con la relazione "Salute, Covid e immigrazione";

Marina Galati e Ousman Jaiteh (Co-fondatrice e Direttrice di Progetto SUD) con la relazione "Accoglienza dei richiedenti asilo al tempo della pandemia".

La Dottoressa Roberta Saladino ha dato un quadro completo del fenomeno dell'immigrazione, illustrando sia i dati internazionali, europei, nazionali che quelli riguardanti la Regione Calabria.

Nel 2019 sono 272 milioni i migranti internazionali, che costituiscono quindi più di 1 ogni 30 abitanti della Terra (il 3,5% di una popolazione mondiale di 7,6 miliardi di persone). A ospitarne il maggior numero è l'Europa (89,2 milioni), seguita nell'ordine dall'Asia (77,5 milioni), dall'America (quasi 70 milioni), dall'Africa (26,3 milioni) e dall'Oceania (8,7 milioni).

Gli arrivi in Europa attraverso il Mediterraneo secondo i dati dell'OIM sono diminuiti drasticamente, passando da 116.426 del 2018 a poco più di 61mila nel 2020 (data 22 ottobre 2020), facendo registrare un decremento pari a – 47,1%.

Attraverso i dati di Frontex si evince che gli attraversamenti irregolari in Ue sono passati da più di 1.800.000 (nel 2015) a poco più di 140mila (nel 2019), sempre nello stesso intervallo di tempo si registra un altro decremento inerente ai richiedenti asilo che passano da poco più di 1.300.000 a poco meno 800mila. Sempre secondo i dati Frontex gli attraversamenti irregolari in Ue negli ultimi tre anni sono accaduti soprattutto nel Mediterraneo orientale: 56.560 (nel 2018), 83.333 (nel 2019) e 12.463 (giugno 2020). C'è da dire che in merito al 2020, gli sbarchi si sono ridotti considerevolmente tra marzo e maggio, mesi in cui il lockdown è stato imposto non solo in Italia ma anche in altri paesi europei e del bacino del Mediterraneo, rispetto ai primi due mesi dell'anno, per effetto di maggiori controlli e di una maggiore immobilità "in uscita" (in Italia sono diminuiti di quasi l'80% tra febbraio e marzo)

Secondo i dati Eurostat l'Italia occupa il 6° posto per numero di domande presentate in merito ai Richiedenti Asilo (sono state poco più di 43mila), il nostro paese è preceduto dalla Germania (+ 165mila), Francia (+ 151mila), Spagna (+ 117mila), Grecia (+ 77mila) e Regno Unito con poco più di 46mila. Per quanto riguarda le presenze dei migranti nelle strutture di accoglienza, i dati del Ministero dell'Interno indicano che al 31 dicembre 2019 le persone inserite nel circuito istituzionale della regione Calabria erano 4.055, il 20,8% in meno rispetto all'anno precedente. Nei primi sei mesi del 2020 sono ulteriormente diminuite, passando a 3.976 unità, pari ad una riduzione del 6,4%. I soggiornanti presenti regolarmente sul territorio regionale al 31 dicembre 2018 sono quasi 51mila, per il 56,3% uomini; il 77,8% è costituito dalla popolazione in età attiva.

Il bilancio demografico della popolazione straniera residente realizzato dall'Istat fornisce diversi dati, tra cui quelli inerenti le acquisizioni di cittadinanza italiana, che continuano ad essere sopra i livelli dei 2mila, dal 31 dicembre 2018 al 31 dicembre 2019 in Calabria crescono, passando infatti da 2.011 a 2.727.

In Italia alla fine del 2019 sono 5.306.548 i residenti stranieri, rappresentando l'8,8% della popolazione totale. Rispetto all'anno precedente si registra un leggerissimo incremento pari a 0,9%. La presenza straniera è concentrata nelle regioni del Centro-Nord (83,1%), soprattutto nel Nord-Ovest (33,8%). Nel 2019, inoltre, è il Nord a far registrare gli incrementi più importanti (+1,6%), differentemente dagli anni precedenti quando la crescta maggiore si era avuta nel Mezzogiorno. Nelle isole si registra un modesto aumento +0,3%, mentre il Sud mostra addirittura un decremento (-0,4%).

La Calabria al 31 dicembre 2019 si colloca al 13 posto nella graduatoria nazionale, rispetto all'anno precedente perde un posto, la Dottoressa Saladino Roberta afferma infatti: "Che dopo un lungo periodo in cui la dinamica immigratoria in Calabria ha avuto una tendenza positiva, gli stranieri residenti in regione fanno registrare al 31 dicembre 2019 un decremento pari a più di 4mila rispetto all'anno precedente. Esaminando le variazioni percentuali rispetto l'anno precedente dei residenti stranieri, si osserva che la Calabria si colloca al 19° posto, mentre nel 2018 occupava il primo posto." C'è da dire che oltre alla Calabria, ci sono altre 5 regioni che fanno registrare delle variazioni negative e sono: il Lazio, la Valle D'Aosta, le Marche, l'Abruzzo ed il Molise;

La graduatoria dei primi cinque paesi di cittadinanza resta immutata rispetto all'anno precedente (Romania, Marocco, Bulgaria, Ucraina e India), tutte le collettività hanno subìto decrementi, in particolar modo quella romena (- 2,2%) e quella indiana (- 3,9%). Gli stranieri residenti in Calabria sono soprattutto concentrati nelle province di Cosenza (37.314) e Reggio Calabria (32.990), seguite con valori nettamente inferiori da Catanzaro (19.164), Crotone (11.330) e Vibo Valentia (8.100). La provincia di Crotone e quella di Reggio Calabria fanno registrare la maggiore diminuzione, pari rispettivamente a - 2.447 e - 1.048, mentre Cosenza è l'unica provincia calabrese in cui l'ammontare resta invariato:

La popolazione autoctona continua a diminuire, nel 2019 fa registrare una decremento pari a più di 17mila residenti, mentre nel 2018 era stato pari a - 14mila. Il decremento della popolazione autoctona è imputabile ad un saldo naturale negativo pari a - 6.516. Verosimilmente il numero dei decessi sarà nei prossimi decenni un dato in crescita, via via che le generazioni particolarmente numerose formatesi nel periodo che va dal termine della Seconda guerra mondiale sino alla fine degli anni '60, entreranno a far parte in classi di età sempre più anziane. A contribuire al decremento demografico autoctono della Calabria è anche il continuo incremento dei flussi emigratori, il saldo migratorio alla fine del 2019 è pari a - 12.170. Esaminando le macro classi d'età si evince che per la popolazione autoctona tra il 2018 ed il 2019 hanno un decremento della loro incidenza sul totale le seguenti classi: 0-14, 15-29 e 30-44 (praticamente i contingenti più giovani diminuiscono). Mentre per la popolazione straniera diminuiscono soltanto le seguenti macro classi d'età 15-29 e 30-44.

Come conseguenza delle dinamiche demografiche dell'ultimo secolo, la struttura per età della popolazione prosegue il suo lento ma costante scivolamento verso le età più anziane, l'indice di vecchiaia della popolazione autoctona in Calabria resta infatti alto nel 2019 è pari a 178,8%. La presenza della popolazione straniera consente di abbassare l'indice di vecchiaia totale in Calabria, ma a causa verosimilmente del decremento che fa registrare tra il 2018 ed il 2019, l'indicatore calcolato per la popolazione complessiva passa da 163,3% del 2018 a 169,0% del 2019. Ricordiamo inoltre che la popolazione straniera ha in Calabria un'incidenza pari al 5,7%, troppo bassa per poter dare un concreto contributo demografico al decremento dell'invecchiamento della popolazione;

Il calo demografico si riflette non solo sulla dimensione crescente della popolazione anziana, ma determina effetti anche in ambiti come quello scolastico, dal momento che una popolazione che fa sempre meno figli innesca dinamiche che, protratte nel tempo, interrompono il ciclo del ricambio generazionale. Per il terzo anno scolastico la Calabria fa registrare un decremento degli alunni complessivamente iscritti pari a - 4.433 (mentre per l'a.s. 2017/2018 fu pari a -5.717), per il contingente straniero si registra una diminuzione pari a -48 (nell'a.s. 2017/2018 fu maggiore pari infatti a -86). Dai dati appare evidente che anche guardando a un contesto giovane e dinamico quale quello della scuola, la Calabria si presenta in affanno, in cui sia gli studenti autoctoni che quelli stranieri diminuiscono.

Secondo i dati Rcfl-Istat, nel corso del 2019 gli occupati stranieri in Calabria sono poco più di 41mila, rispetto al 2018 hanno una perdita dell'8,8% (il numero degli occupati italiani ha invece un incremento dello 0,7%, pari a circa 3mila lavoratori in più), nel 2019 si registra un altro decremento significativo in Calabria, quello delle imprese condotte da immigrati, che passano da 14.893 nel 2018 a 14.803 nel 2019, a fronte di un aumento delle imprese italiane (da 170.037 nel 2018 a 172.304 nel 2019).

La riflessione conclusiva della Dottoressa Saladino è racchiusa nella parola "Collaborazione", "Mai come in questo momento storico è necessario collaborare tutti assieme, mettendo le nostre competenze professionali, le nostre qualità umane al servizio del bene comune perché come disse verso la metà dell'800 Charles Darwin: Nella lunga storia del genere umano (e anche del genere animale) hanno prevalso coloro che hanno imparato a collaborare ed a improvvisare con più efficacia."