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Klaus Davi e le inchieste sul porto in mano alle mafie: “Io candidato a Locri? Guardo più a Gioia Tauro”

“Ammiro tantissimo il dottor Vincenzo Carrozza che oggi ha fatto il mio nome su alcuni organi di stampa e lo ringrazio. Non penso però di volermi candidare a breve per una serie di impegni professionali e con la mia agenzia di comunicazione, senza parlare dell’impegno quotidiano di analisi dei dati televisivi per conto del quotidiano nazionale Libero. Detto questo, ho una profonda ammirazione per il medico locrideo che sta diffondendo una bellissima immagine della Calabria nel mondo.”

Lo ha dichiarato Klaus Davi a proposito di un’intervista rilasciata dal dottor Vincenzo Carrozza sulle elezioni a Locri in cui era citato il noto giornalista e massmediologo.

“Lo stesso non si può dire del porto di Gioia Tauro che sulla stampa estera continua ad apparire come il porto delle ‘ndrine completamente in mano, questo è il percepito, alla mafia dei Piromalli-Pesce. L’ingresso di soci privati come MSC Crociere è stato importantissimo per salvare posti di lavoro ma l’impatto territoriale è stato deludente. Fuori dal porto c’è la desertificazione e la mafia ingrassa. Non c’è nessun impatto sociale, un indotto sul territorio. Dentro e fuori dal porto comanda la ‘Ndrangheta. Cos’è cambiato sul piano socio-economico per la Piana? Ancora poco nonostante gli importantissimi investimenti fatti che hanno salvato molti posti di lavoro e l’impegno della Regione. Quindi, visto che ci saranno le opportunità del PNRR per le quali si sta impegnando la Regione, è importante un’attività di giornalismo investigativo perché gli appetiti delle mafie, in particolare dei Piromalli, Alvaro e dei Pesce, si moltiplicheranno.” Ha proseguito Davi.

“A breve realizzerò un’inchiesta sulla mafia nel porto e il grado di corruzione che essa può esercitare partendo dall’ultima operazione “Sistema del Ponte” della Dda di Reggio Calabria guidata da Giovanni Bombardieri, una delle operazioni più importanti degli ultimi anni, che lo scorso ottobre ha portato all’arresto di 36 persone e a sequestri di coca per un valore di 800 milioni”, ha poi concluso.

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