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Cosenza: domani la presentazione del libro “Il mio posto è qui” di Daniela Porto

Inedita appendice domani, lunedì 29 luglio, per “Aperinchiostro”, la rassegna libraria promossa dall’Amministrazione comunale guidata dal Sindaco Franz Caruso e ideata dalla consigliera delegata alla Cultura Antonietta Cozza. Un Aperinchiostro inedito quello di domani e fuori dal chiostro del museo dei Brettii e degli Enotri dove ha la sua sede naturale. L’iniziativa, che per l’occasione è organizzata in collaborazione con la libreria Mondadori di Taverna di Montalto, si sposta lunedì 29 luglio, alle ore 18.00, al bar Bronx, per incontrare la città in occasione della presentazione del libro di Daniela Porto “Il mio posto è qui” edito da Sperling & Kupfer. Un romanzo da cui è stato tratto il fortunato film co-diretto dalla stessa autrice insieme a Cristiano Bortone, vincitore del Premio David Giovani. Parteciperanno alla serata la delegata del Sindaco alla Cultura, Antonietta Cozza, Antonella Falco che ha curato l’edizione 2024 della rassegna, Tiziana Marchese della libreria Mondadori di Taverna, la regista Iole Brogno che leggerà alcune pagine del libro. Seguirà un aperitivo a cura di Francesca D’Andrea. “Ho iniziato a scrivere ‘Il mio posto è qui’- racconta l’ autrice Daniela Porto – perché sentivo forte dentro di me la necessità di raccontare la storia di una donna che si ritrova, suo malgrado, ad essere una piccola eroina in un mondo che intorno a lei sta cambiando”. La storia è ambientata in Italia, subito dopo la fine della seconda guerra mondiale, un momento di cambiamenti storici e di grandi speranze. Ma, quando la conosciamo, Marta è una ragazza ancora perfettamente calata nel suo tempo, che non si sogna neanche di mettere in discussione le convenzioni della sua comunità, un paesino sperduto del meridione: l’autorità dei suoi genitori, il potere maschile, i precetti della Chiesa. Ma un evento inaspettato, una gravidanza fuori dal matrimonio, stravolge la sua vita. L’amicizia con un altro outsider, l’organizzatore dei matrimoni locale e gay dichiarato, la spinge a riflettere sulle sue vere aspirazioni e i suoi diritti ad una vita piena ed appagante. “Credo che questa sia una metafora molto importante- racconta ancora la scrittrice- che risuona anche nel nostro mondo contemporaneo. Io, come donna, ancora sento su di noi il peso del pregiudizio e di regole codificate, anche se oggi non più ammesse esplicitamente: che la disponibilità di una donna debba essere sempre totale ma le possibilità che le sono offerte limitate. Che il nostro compenso debba essere automaticamente inferiore. Che il nostro corpo e il nostro desiderio debbano essere scontati. La nostra libertà in qualche modo minore. Marta non è una combattente, non conosce gli strumenti concreti per opporsi a quello che gli altri vorrebbero che lei facesse. Per questo credo che sia un personaggio con cui alcune di noi si possono identificare: una ragazza normale che solo lentamente prende coscienza del proprio valore. Il contesto del libro mi è stato ispirato anche da mia madre e dai racconti della Calabria nella quale è cresciuta. E’ dunque anche un omaggio alle mie radici e ad un mondo emotivo amato e rifiutato. Per questo ho voluto utilizzare per molti dei dialoghi la lingua originale di quei tempi, in modo da calare il lettore più possibile in quell’universo. Mentre scrivevo il romanzo non avrei mai immaginato che le mie parole si sarebbero successivamente trasformate nelle immagini di un film. E ancora meno potevo prevedere che sarei stata io stessa a dirigere questa storia per il grande schermo. Anche se il film si sviluppa con un linguaggio diverso dal romanzo, ho amato vedere come i bravissimi attori, Ludovica Martino e Marco Leonardi, abbiamo saputo dare corpo alla fragilità e alla caparbietà di Marta da una parte e alla sensibilità e unicità di Lorenzo dall’altra. Spero che sia il lettore che lo spettatore possano emozionarsi vivendo la loro storia”.

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