L’iniziativa dal titolo “CATANZARO E LA SETA – Uno sguardo al Femminile”, svolta sabato 8 marzo in occasione della Giornata Internazionale della Donna è stata molto apprezzata e partecipata. Promossa dall’associazione CulturAttiva, in collaborazione con la Cooperativa Atlantide e Catanzaro Jazz Fest, la visita guidata si è focalizzata sul tema della nobile arte della seta, che ha caratterizzato la storia della città di Catanzaro fin dalla sua fondazione. Una tematica che, questa volta, è stata trattata con una “lente al femminile”, evidenziando il ruolo delle tante donne che, a vario titolo, hanno contribuito a fare di Catanzaro un centro d’eccellenza nella produzione e commercio di pregiatissimi tessuti serici.
La visita guidata, collegata alla campagna di tesseramento 2025, è partita dall’ingresso di Villa Margherita ed è proseguita con la visita agli antichi quartieri Grecìa e Santa Barbara per poi giungere al quartiere Maddalena con la sua Via Discesa Filanda e la caratteristica area del “quartiere Carbone”, caratterizzata dalla devozione alla Madonna del Carbone, appunto, nata, secondo la leggenda, dalla miracolosa apparizione della Vergine ad un umile venditore di carbone che abitava in quei luoghi.
Le aree oggetto dell’itinerario, collocate nel cuore del centro storico di Catanzaro, sono solo una piccola parte di un intero centro urbano, quello della città antica, racchiuso grosso modo tra l’attuale Complesso Monumentale San Giovanni e il quartiere Bella Vista, suddiviso in quartieri, animati da comunità di stranieri e “teatro” delle attività che andavano a comporre la filiera della seta: la gelsibachicoltura, con la produzione di seta grezza; la lavorazione di quest’ultima; la tessitura; la tintura e la commercializzazione.
Il ruolo delle donne in un’attività che diede fama e lustro alla città di Catanzaro, proiettandola oltre i confini d’Italia, fu rilevante. Esse, ad esempio, furono abilissime tessitrici, lavorarono nelle filande, dove rappresentavano la maggior parte della forza lavoro e si pensi, inoltre, al grande lavoro svolto nei conventi femminili, dove si realizzavano in particolare i ricami di pregiati paramenti sacri di manifattura catanzarese e in alcuni periodi anche la produzione di pregiati tessuti serici, come avveniva nell’orfanotrofio femminile della Stella.
Insomma, gli spunti di riflessione nella Giornata Internazionale della Donna, sono stati diversi e la presenza della donna come protagonista in un ciclo produttivo così rilevante nell’economia locale, induce sicuramente a rivalutare il ruolo femminile in una proiezione socio- antropologica certo diversa da quella abituale. La donna acquistava e confermava una sua professionalità ed un’indiscussa superiorità nell’esercizio di varie attività collegate alla filiera della seta, cosa anomala in una società dominata dalla presenza maschile.
Dopo la visita agli antichi quartieri, il tour è proseguito al Museo Diocesano di Arte Sacra, con la guida dell’architetto Alessandro Mercurio che ha descritto le opere d’arte custodite al suo interno, con particolare riferimento ai preziosi paramenti sacri in seta, frutto della grande perizia delle maestranze catanzaresi e del Regno di Napoli.