“Ha più valore, un milione di volte, la vita di un solo essere umano che tutte le proprietà dell'uomo più ricco della terra” - Ernesto “Che” Guevara
HomeFronte del palcoFronte del palco CatanzaroDalla musica classica con l'omaggio a "La Traviata" al grande jazz internazionale...

Dalla musica classica con l’omaggio a “La Traviata” al grande jazz internazionale della Mike Stern Band: ad Armonie d’Arte si chiude un’altra settimana che regala magia ed emozioni

Una nuova, l’ennesima, settimana di spettacoli che si chiude colma di magia ed emozioni per Armonie d’Arte Festival. La XXIII edizione del Festival di arti performative, riconosciuto a livello nazionale come una tra le più importanti manifestazioni capace di far dialogare le arti contemporanee e quelle classiche con i luoghi eccezionali della storia e del paesaggio presenti in Calabria, ha presentato tra giovedì e venerdì due nuovi appuntamenti del suo ricco cartellone.

Nella serata di giovedì è stato di grande suggestione, nel 170esimo anniversario della prima rappresentazione, l’omaggio a “La Traviata” reso da Armonie d’Arte in quello che è diventato uno dei luoghi identitari del Festival, il bosco di Santa Maria a Serra San Bruno (VV)Sulle musiche originali di Giuseppe Verdi eseguite con grande maestria e rispetto dall’Orchestra Sinfonica della Calabria (ICO – OSC), diretta da Alberto Veronesi, le arie più celebri dell’opera più riprodotta e amata al mondo hanno trovato una rinnovata energia nella quiete surreale dei boschi adiacenti la Certosa.

Con la regia dello stesso direttore artistico del Festival, Chiara Giordanouna produzione e prima di Armonie d’Arte, questa rilettura de “La Traviata” sul libretto di Francesco Maria Piave si è rivelata come nelle sue intenzioni un omaggio rispettoso e “innamorato” all’opera verdiana. Una collezione delle arie più celebri accompagnate da una narrazione d’eccezione, ad opera della stessa Giordano, trascinante voce fuori campo, che ha introdotto le vicende di Violetta Valery in un fluire leggero e piacevole, puntuale e al contempo inedito. Ottima la performance di tutti gli interpreti in scena, per uno spettacolo che ha convinto e appassionato il pubblico fino alla fine nonostante le rigide temperature di Serra San Bruno alla notte.

Venerdì sera nella cornice dell’Abbazia Benedettina di Lamezia Terme si è invece esibito, fra l’entusiasmo dei fans accorsi da ogni dove, Mike Stern, uno dei campioni del chitarrismo contemporaneo. Che dire, quando si è di fronte a un tale concentrato di classe sopraffina, nonostante il terribile incidente che lo ha riguardato qualche anno fa? Ci si può solo inchinare e anche se il nostro non ha mai raggiunto le vette di popolarità assoluta dei suoi più illustri mentori e collaboratori (fra tanti altri è opportuno ricordare Michael Brecker, Jaco Pastorius, Pat Metheny, Miles Davis), l’ormai settantenne musicista americano, continua ad essere l’alfiere principale di una nicchia espressiva inattaccabile ed originale, propria dei fuoriclasse che fanno categoria a se.

Stern è un artista potente: dal piglio fusion marcato, ma che ha sempre presente sé stesso, la propria sensibilità e quella spezia malinconica mai del tutto risolta. Nel corso di un set, può suonarti con un approccio jazz, a velocità autostradale, uno standard come ” On Green Dolphin Street”, può farti una schitarrata rock per omaggiare con autorevolezza Jimi Hendrix senza timori , può crearti un’atmosfera delicata e sognante lanciandosi in armonie doppiate da un soffio di voce, salvo erigere nella frazione di secondo successiva una muraglia di suono, o ritornare alla prediletta scansione funky, cambiando continuamente tempo e tutto con la massima disinvoltura. Ma, con la sua zazzera da gruppo pop anni Settanta, Mike mostra ancora un entusiasmo contagioso nel fare musica, si diverte e diverte, non si dà delle arie, e, sorridente e spiritoso ha accolto quelli che volevano farsi una foto oppure autografare qualche disco di culto, risultando estremamente generoso anche nel valorizzare i musicisti che erano sul palco con lui. Ieri era accompagnato dalla moglie Leni, dal fedele sassofonista Bob Franceschini e da una ritmica con i fiocchi composta dal tellurico batterista Dennis Chambers e dal sempre interessante bassista Jimmy Haslip. Tutti protagonisti di una serata semplicemente perfetta, anche dal punto di vista della resa sonora, il tutto all’interno di una location su cui il Festival ha messo il primo, potente, faro su.

Nella prossima settimana in arrivo altri appuntamenti nel ricco cartellone del festival: il 2 agosto al Parco Archeologico di Sibari il concerto di Vinicio Capossela, il più originale e visionario tra i cantautori italiani dell’ultimo trentennio, che presenterà, unica data in Calabria, il suo nuovo album, “Tredici canzoni urgenti”; il 3 agosto il raffinato cantatuore romano Daniele Silvestri ritorna alla dimensione live con un nuovo spettacolo, “Estate X”, presso il Bosco di Santa Maria a Serra San Bruno; il 7 agosto presso la Grangia di Montauro in scena la co-produzione con l’Orchestra Sinfonica Brutia, “8 Millimetri”, con particolari arrangiamenti originali di Francesco Perri del repertorio cinematografico italiano degli anni ’50, ’60, ’70.

Articoli Correlati