di Mariateresa Ripolo – Un arcobaleno che unisce tre elementi: cielo, terra, mare. La mano di San Francesco di Paola, santo patrono di Bovalino, «consegna all’uomo il creato affinché se ne prenda cura». Un messaggio preciso e profondo nell’anno della ripartenza, dopo le difficoltà vissute a causa del Covid. I colori dell’Infiorata e l’entusiasmo dei cittadini che si sono riuniti per realizzarla animano, in questo mese di agosto, il centro del paese nel cuore della Locride, nei giorni di festa patronale.
L’opera è stata realizzata venerdì sera nella piazza antistante la Chiesa di San Nicola di Bari, grazie al lavoro sinergico delle associazioni “Infiorata borgo antico di Bovalino”, “Il borgo per l’Infiorata” e il gruppo “Noi con Voi”.
Quella dell’Infiorata è una tradizione che va avanti ormai da decenni e che con il passare degli anni è mutata. A parlarcene è Francesca Zappavigna, presidente dell’associazione “Infiorata borgo antico di Bovalino”, una realtà attiva da diversi anni sul territorio e che permette la realizzazione di iniziative volte a raccogliere i fondi per supportarne le attività. Nel periodo natalizio le vie del Borgo si animano con lo street food di prodotti tipici, mentre nel mese di luglio i membri dell’associazione sono impegnati con la festa di Santa Brigida.
«L’Infiorata – ci racconta – è una tradizione iniziata per la festa del Corpus Domini. Si raccoglievano i fiori e si disegnavano dei cuori in occasione della processione». Col passare del tempo la tecnica per la realizzazione delle opere è cambiata. Oggi, infatti, al posto dei fiori si utilizza segatura che poi viene colorata, fissata al disegno con una miscela di acqua e colla. Le opere realizzate sono diverse ogni anno e seguono dei temi ben precisi.
Prima del Covid l’Infiorata a Bovalino veniva realizzata in diversi punti: “Da due anni – ci spiega Francesca Zappavigna – gli eventi sono ridimensionati. Solitamente si faceva la processione e il Santo passava su tutto il percorso dell’Infiorata”. Quest’anno, invece, per evitare assembramenti è stato realizzato un unico quadro e la processione non ci sarà. La messa verrà celebrata domenica all’aperto. “Si tratta di una tradizione che in tante città d’Italia è molto supportata. Anche noi, in Calabria, – conclude Zappavigna – avremmo bisogno di valorizzare maggiormente queste iniziative. È un lavoro di squadra, di condivisione: è bellissimo per questo”.
Ed effettivamente, il lavoro – iniziato alle nove e finito verso mezzanotte – ha fatto ritrovare in piazza grandi e piccoli, che insieme hanno realizzato un tappeto colorato, simbolo di «amore, amicizia, vita», rinascita.
(Foto di Maria Mezzatesta)
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