di Paolo Ficara – Mai banale. Da calciatore così come da allenatore o nelle inusuali vesti di opinionista, Jorge Vargas ci ha sempre messo del suo. Andando oltre gli standard, i canoni ed il politically correct. Reduce da una positiva esperienza con la Pro Patria, al suo primo anno su una panchina professionistica, il cileno ex difensore amaranto ha concesso alcune interessanti dichiarazioni ai microfoni del Dispaccio.
Vargas è indubbiamente soddisfatto della salvezza ottenuta a Busto Arsizio, dove ha allenato anche l’amaranto Gavioli: “Esperienza intrigante e difficile. Non conoscevo né il girone, né la categoria. Ci siamo salvati con tranquillità, nonostante siano saltati quattro crociati già in ritiro. Tanti giovani che non conoscevano la categoria, hanno disputato una stagione positiva”.
I discorsi si spostano presto sulla Reggina: “Ha fatto un girone d’andata positivo, con tanto entusiasmo ed il pienone allo stadio. Sono bastate poche partite sbagliate per perdere fiducia. Ho visto dei giocatori spenti sul piano psicofisico tra febbraio e marzo, si sono ripresi alla fine. Non è stato facile, le altre squadre erano abbastanza competitive”.
A tenere banco, in questi giorni, è l’immediato futuro societario: “I debiti, per quanto ne so io a distanza, rappresentano un problema vecchio – chiarisce Jorge Vargas – La società ha ripreso la Reggina da un possibile fallimento. In passato sono stati fatti tanti errori a livello di contratti, con gente non di categoria che ha stipulato biennali e triennali, mettendo economicamente in difficoltà la società. Si dovrebbe ripartire da zero, organizzando una squadra competitiva e giovane, provando a risalire nei prossimi anni. La società si deve organizzare per il futuro, il prossimo sarà un campionato durissimo”.
Vargas manifesta qualche dubbio sulle figure tecniche che dovrebbero operare le scelte: “Bisogna vedere se rimangono lo staff tecnico e la dirigenza. Giovani di C da segnalare? Frosinone o Bari hanno fatto acquisti mirati dalla categoria inferiore”.