Non ci poteva essere modo migliore di chiudere questa trentottesima stagione di Catonateatro. Martedì 29 Agosto infatti l’Arena Alberto Neri di Catona farà registrare il tutto esaurito per l’omaggio, ad un anno dalla scomparsa, al poeta e drammaturgo catonese Ettore Pensabene, fondatore della Polis Cultura che produce per intero lo spettacolo avvalendosi del prezioso apporto dell’Accademia di Belle Arti di Reggio Calabria per quanto riguarda le scenografie.
La sinergia tra i due direttori, Chilà per Catonateatro e Sacchetti per l’Accademia infatti, sta portando a grandi risultati ed a progetti futuri messi in cantiere in un rapporto sempre più stretto tra le due istituzioni che già da qualche anno collaborano per allestimenti di grande livello, pensiamo alla recente messa in scena de La Cavalleria Rusticana di Mascagni, versione in prosa ma con scenografie da opera lirica, oltre che alla possibilità che la Polis offre ai suoi allievi di assistere ai grandi allestimenti degli spettacoli dei suoi cartelloni estivi ed invernali.
Martedì sera dunque chiusura affidata ad una delle opere più belle di Pensabene, L’Amorosa favola di Glauco e Scilla che la Polis Cultura produsse con grande successo di critica e pubblico, per la prima volta nel 1997 sempre con la regia del maestro Walter Manfrè, allora direttore artistico di Catonateatro ed il coinvolgimento di un gran numero di attori e maestranze locali. Anche per questa versione 2023 sarà così, con un cast di attori professionisti proveniente da tutta Italia coadiuvati da attori e attrici del territorio e maestranze in forza alla Polis. Lo spettacolo rientra nelle manifestazioni promosse da ReggioFest 2023 Cultura diffusa, il bando rivolto agli operatori professionali che operano nell’ambito dello spettacolo dal vivo destinato alle aree periferiche della città, promosso dal MiC e gestito dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Reggio Calabria guidato dalla dottoressa Irene Calabrò, bando che quest’anno ha visto il progetto della Polis arrivare primo. Fra le storie che il Mito ha ormai rivestito di inattaccabile eternità, sicuramente la storia bellissima di Glauco e di Scilla è fra le più care alla gente di Calabria. Mettere in scena “L’amorosa favola di Glauco e Scilla” significa anche la riscoperta di storie e leggende della nostra terra e valorizzare i suoi autori capaci di scrivere opere importanti come questa che travalica i confini regionali. Racconta la tragica storia d’amore di Glauco e Scilla che, a partire dalle Metamorfosi di Ovidio, ha catturato per la sua drammaticità l’immaginazione di numerosi artisti e poeti. Ma nel ventaglio delle varianti, Ettore Pensabene prende a modello per la sua nuova e autonoma riscrittura il Glauco di Ercole Luigi Morselli, tradotto in dialetto agrigentino da Luigi Pirandello nel quale il mitico pescatore, spinto da un incontenibile desiderio di avventura e di ricchezza, giunge a ottenere l’immortalità ma, trovata defunta l’amata al suo ritorno, realizza che i suoi sforzi per uscire dalla miseria sono stati vani, perché la persona più cara al mondo era ormai morta. La Polis Cultura è già al lavoro per una grande Stagione invernale al Teatro Francesco Cilea di Reggio Calabria, il cartellone è quasi pronto e verrà presentato a breve, come sempre prosa di livello nazionale, grandi allestimenti musicali e tanto altro.