Un’atmosfera vibrante e intensa ha avvolto l’Auditorium Ex-Fornace di Trebisacce per una serata di musica classica che ha attraversato tempo e sentimenti, guidando il pubblico attraverso le melodie di Enescu, Schubert e Reinecke. Un viaggio sonoro di rara intensità, parte del cartellone dello “Ionio International Music Festival 2025”, patrocinato dall’amministrazione comunale, che ha saputo toccare l’anima con delicatezza e profondità. L’evento è stato presentato da Gaetano Dattoli.
Protagonisti del concerto sono stati il flautista Carmine Zuccarelli e la pianista Manuela Marcone, una coppia artistica che ha unito talento e intesa musicale, offrendo una performance raffinata e comunicativa, capace di raccontare storie sonore attraverso una selezione di brani dal profondo respiro romantico. Il programma si è aperto con “Cantabile et Presto” di George Enescu, un’opera che ha messo in luce la fusione tra lirismo e virtuosismo, per poi proseguire con la trascrizione per flauto della celebre Sonata “Arpeggione” in La minore D. 821 di Franz Schubert, con la sua struggente bellezza melodica. La serata si è chiusa con il Concerto in Re maggiore Op. 283 di Carl Reinecke, una pagina che incarna lo spirito del romanticismo musicale ottocentesco, fatta di slanci appassionati e precisione tecnica.
Carmine Zuccarelli, originario proprio di Trebisacce, ha espresso con emozione il significato profondo di questa esibizione: «Suonare nella mia città natale è un onore immenso. Qui ho mosso i primi passi nell’Accademia Gustav Mahler sotto la guida del maestro Francesco Martino. Se oggi posso condividere questa passione con il pubblico, lo devo anche alle opportunità che questo luogo mi ha offerto fin da giovanissimo». Attualmente, Zuccarelli è iscritto al biennio accademico di secondo livello al Conservatorio “Luisa D’Annunzio” di Pescara, dove studia con il maestro Paolo Rossi. È lì che è nata la collaborazione con la pianista Manuela Marcone. «Ci siamo conosciuti in occasione del mio esame di ammissione – ricorda – e da subito si è creata una sintonia musicale fortissima. Da allora, lavoriamo insieme con entusiasmo e affiatamento».
Il direttore artistico dello Ionio International Music Festival, il maestro Francesco Martino, ha sottolineato con orgoglio il valore della manifestazione: «Il festival vuole essere un ponte tra giovani promesse e artisti affermati, dando loro un palco di qualità e visibilità. Carmine è un esempio di talento precoce e impegno continuo, e siamo felici di accompagnarlo nel suo cammino».
A completare il duo, la sensibilità e la precisione della pianista Manuela Marcone. Il dialogo musicale tra i due interpreti è stato naturale, intenso, mai scontato. «Con Carmine c’è una sintonia naturale – ha dichiarato – che rende ogni esecuzione viva e originale. Insieme lavoriamo con entusiasmo e progettualità. È bello condividere il percorso artistico con qualcuno che non teme di proporre nuove idee. A Trebisacce ho avvertito un grande calore, e ho apprezzato in particolare la presenza di tanti giovani». La pianista è convinta che il percorso educativo inizi fin dall’infanzia. «Il mio consiglio ai giovani musicisti è di studiare con costanza, mantenendo viva la passione. Solo così si può conquistare la libertà di comunicare attraverso la musica, senza il timore di sbagliare o di non essere all’altezza». Infine, sottolinea l’importanza dell’impegno quotidiano, dentro e fuori dalla sala prove: «Studiare a casa e trasmettere la propria passione a chi ascolta è la vera chiave per crescere come artisti e come persone».
L’evento si inserisce in una strategia culturale più ampia, voluta dal Comune di Trebisacce, che mira a valorizzare i talenti locali e a promuovere la cultura come strumento di crescita sociale. «Questi momenti sono fondamentali – ha dichiarato il sindaco Francesco Mundo – perché offrono ai giovani opportunità concrete, rendono il territorio attrattivo e mostrano l’impegno delle istituzioni a fianco di chi lavora con passione. Vogliamo trasmettere alle nuove generazioni la certezza che la loro città crede in loro».
La serata ha confermato, ancora una volta, la capacità della musica di generare comunità, di parlare ai cuori e di ispirare. Sotto le volte dell’Ex-Fornace, il pubblico calabrese ha risposto con entusiasmo a un progetto che coniuga qualità artistica e radicamento territoriale, portando sul palco l’eccellenza di chi, come Zuccarelli e Marcone, sceglie di far vibrare ogni nota con autenticità. E se il romanticismo è stato il filo conduttore del concerto, è stato anche il sentimento che ha avvolto il pubblico: un’esperienza che ha saputo unire generazioni, emozionare e lasciare il segno.