Sentire parlare Dio attraverso la musica è un’esperienza che arriva dritta all’anima. Ieri sera, al Teatro Grandinetti Comunale di Lamezia Terme, “La notte del gospel” ha offerto un viaggio di lode, energia e condivisione grazie al concerto di Marquinn Middleton & The Miracle Chorale, capaci di trasformare il palco in un luogo di incontro spirituale. L’evento esclusivo, inserito nella stagione teatrale di AMA Calabria diretta da Francescantonio Pollice, ha unito il pubblico in un’unica grande voce, creando un raro senso di comunità.
L’atmosfera si è accesa fin dall’inizio: dopo l’intensa apertura con Psalm 134 di David Frazier, l’ingresso di David Bratton ha segnato un primo, forte punto di svolta. Con il suo Goodness & Mercy, introdotto invitando la platea a ripetere i versi del Salmo 23:6, ha trasformato il teatro in un unico coro. «Goodness & mercy shall follow me all the days of my life because God has been faithful to me», ha proclamato dal bordo del palcoscenico, e da quel momento l’energia è diventata più viva.
Un dialogo continuo tra palco e platea
Le armonie, piene e avvolgenti, si sono fuse perfettamente con le voci dei solisti, capaci di passare con naturalezza da accenti soul a momenti di pura potenza gospel. A sostenere tutto, una sezione ritmica formata da Jahaziel Jakim Tillman alle tastiere, D’Ivan Angelo Draper al basso e Isaac Cockrill alla batteria, un trio che ha dato profondità e respiro a ogni brano, accompagnando il pubblico in un percorso emotivo sempre crescente.
Con il susseguirsi dei brani, il confine tra palco e platea si è assottigliato. Bratton, Middleton, il coro e i solisti non si limitavano a esibirsi: hanno dialogato con il pubblico, coinvolgendolo e rendendolo parte integrante della musica. Mani che hanno battuto il tempo, chiamate e risposte, voci che si sono unite spontaneamente: il concerto si è trasformato in un’esperienza collettiva, più vicina a una celebrazione condivisa che a una semplice performance.
In questo scambio continuo, David Bratton ha mostrato non solo il suo carisma naturale, ma anche una voce dal timbro caldo e profondo, capace di cambiare toni con grande naturalezza. Ogni suo intervento vocale aggiungeva un tocco personale, riconoscibile, che dava ulteriore forza all’intero ensemble.
Latice Crawford e Tiona Hall, due voci che fermano il tempo
In questo clima di partecipazione, alcuni momenti hanno brillato per intensità emotiva. chiamata sul palco, Latice Crawford ha lasciato emergere una sensibilità autentica, capace di creare un silenzio quasi sacro durante l’esecuzione di Amazing Grace. Il pubblico ha ascoltato trattenendo il respiro. Quando David Bratton si è unito a lei, è aumentata la sensazione di intimità.
Altrettanto sentita è stata la performance di Tiona Hall, che con Total Praise di Richard Smallwood ha portato in scena una preghiera cantata, luminosa e intensa. La sua voce ha riempito il teatro con una forza che sembrava arrivare da molto più lontano del palco, toccando corde profonde.
Un finale che diventa festa
A dare slancio alla serata sono arrivati poi i brani più ritmati, che hanno acceso definitivamente la sala. I Will Follow Him, guidato da Bratton, ha scatenato un entusiasmo contagioso: la platea si muoveva, applaudiva, qualcuno ballava. A seguire, For The Rest of My Life (I’ll Serve Him) di Timothy Wright e l’emozionante intreccio tra il ritornello di Hallelujah di Leonard Cohen e Heal the World di Michael Jackson, cantato da tutto il gruppo – coro, Bratton, Crawford, Middleton e Hall – in un’unione di voci che sembrava quasi un simbolo di pace e speranza.
Il ritorno di Latice Crawford con Joy to the World di Hezekiah Walker e la coinvolgente Every Praise eseguita da Bratton hanno consolidato il clima di festa. Il cantante, con il suo carisma naturale, si è confermato un vero Master of Ceremony, capace di tenere insieme palco e platea con spontaneità e calore.
Il finale è stato un crescendo irresistibile grazie all’immancabile When the Saints Go Marching In, cantato da tutti. Non è stato semplicemente l’ultimo brano della scaletta: è stato un momento di contagiosa euforia. Al termine, il pubblico ha risposto con un applauso interminabile. Inevitabile il bis. Con le prime note di Oh Happy Day di Edwin Hawkins il pubblico è letteralmente esploso. Come spinti da un’unica energia tutti si sono alzati. Le mani battevano il tempo, le voci si univano a quelle del coro. Si era formata una grande comunità che cantava insieme, felice di condividere quel momento.
L’ovazione finale è stato il giusto tributo per quanto era stato donato. Uno di quei finali che non si dimenticano e diventano un’emozione che rimane addosso.
“La notte del gospel” si è confermata come il più importante appuntamento di questo genere dei nostri territori, grazie anche al sostegno del Ministero della Cultura e della Regione Calabria.
La stagione teatrale di AMA Calabria riprenderà venerdì 16 gennaio al Teatro Grandinetti di Lamezia Terme con un capolavoro della danza classica, “Il Lago dei Cigni” messo in scena dai magnifici ballerini dell’International Classical Ballet.
I biglietti per “Il Lago dei Cigni” potranno essere acquistati presso la biglietteria del Teatro Grandinetti di Lamezia Terme, oppure s’invita a consultare il sito www.amaeventi.org, per l’acquisto on line. Per ulteriori informazioni ci si potrà rivolgere alla segreteria al numero telefonico 0968.24580 e 334.2293957 o contattandoci alla mail info@amacalabria.org.
