“Le convinzioni, più delle bugie, sono nemiche pericolose della verità” - Friedrich Nietzsche
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5 anni fa la strage di Quargnento, dove perse la vita il giovane vigile reggino, Nino Candido

Sono passati 5 anni dalla strage di Quargnento in provincia di Alessandria dove persero la vita tre giovani vigili del fuoco, Antonino Candido, Matteo Gastaldo e Marco Triches ma, nonostante il tempo scorra inesorabilmente, il dolore per la loro mancanza è sempre forte ed incolmabile per parenti ed amici.
Per ricordare l’impeccabile operato dei tre giovani uomini dello Stato sarà celebrata a Reggio Calabria giorno 5 Novembre alle ore 18, presso la Chiesa parrocchiale di Santa Maria d’Itria a Sbarre Centrali, la santa messa in suffragio.
Nino, Matteo e Marco erano ragazzi con tanti sogni da realizzare, genitori, figli, compagni amorevoli e leali, persone il cui impegno civico deve essere di esempio oggi come allora. Sono andati via troppo presto a causa dello scoppio di un cascinale mentre erano in servizio la notte tra il 4 e 5 Novembre del 2019. Hanno pagato la cieca e sorda cattiveria umana ma, l’amore, la purezza e il candore dei tre professionisti vive in chi è rimasto su questa terra.
Reggio, città d’origine di Antonino, come Alessandria, Quargnento e tutto il Paese, non vogliono né possono dimenticare i tre “eroi” che per spegnere le fiamme divampate in una cascina disabitata hanno perso la vita nel crollo.
Martedì sera, quindi, i parenti, gli amici, la comunità tutta di Nino parteciperà ad un atto commemorativo che non ha bisogno tanto del tratto nostalgico che nasce dal distacco, bensì si apre al futuro e alla vita. Crediamo questo poiché la memoria cristiana di oggi, ci dice che c’è un di più dopo la morte: la vita eterna.
Al termine della funzione religiosa, sarà deposto un omaggio floreale nella rotonda intitolata ai caduti Vigili del fuoco (antistante la caserma) e ci si potrà stringere ad un abbraccio collettivo con i colleghi di Nino, Marco e Matteo ma, soprattutto, stare vicino ai genitori e alla sorella del reggino Nino, Maria Stella, Angelo e Ilaria dimostrando che “non si dimentica niente, le cose cambiano il loro posto ma, rimane tutto dentro”.
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