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Diritto alla dimora: a Reggio l’Onu ferma l’esecuzione di uno sfratto senza il passaggio da casa a casa

“Per la prima volta a Reggio Calabria un provvedimento Onu ha fermato l’esecuzione dello sfratto del 29 giugno di una Signora che stava per finire sulla strada”. Così affermano in una nota l’Osservatorio sul disagio abitativo, Un Mondo di Mondi, CSOA Angelina Cartella, Reggio Non Tace, Ancadic e Società dei Territorialisti/e Onlus.

“Ricordiamo che questo è uno dei 218  sfratti decisi dal Tribunale di Reggio Calabria  durante i due anni di pandemia che, dopo l’eliminazione del  blocco delle esecuzioni, sono tutti  in esecuzione in questi primi mesi del 2022.

Gli enti dell’Osservatorio sul disagio abitativo dopo aver lanciato l’allarme  hanno, a più riprese, sollecitato il Comune e la Prefettura  ad assumere  delle misure operative per garantire il diritto alla casa alle famiglie sfrattate con  reddito basso.

Ma nessuna misura  è stata adottata. La Prefettura non ha costituito il tavolo sfratti richiesto dalla Ministra dell’Interno. Mentre il Comune non ha neppure avviato le assegnazioni ordinarie per i casi di emergenza in graduatoria da dicembre  2020 e non ha fornito alcuna risposta  alle istanze  successive. Difatti la domanda di alloggio per sfratto presentata nel dicembre 2021  al Comune  da questa Signora  non ha ricevuto alcuna risposta”.

“Per questo – prosegue la nota – gli enti dell’Osservatorio sul disagio abitativo, con l’aiuto  del dr Cesare Ottolini della Segreteria Nazionale  Unione Inquilini e coordinatore dell’Alleanza Internazionale degli Abitanti,  hanno presentato il 10 giugno scorso   un  ricorso al Comitato per i Diritti Economici, Sociali e Culturali dell’ONU, in conformità al Protocollo Opzionale del Patto Internazionale sui Diritti Economici, Sociali e Culturali  ratificato  dall’Italia nel 2014.

L’Alto Commissario per i diritti umani dell’Onu ha accettato il ricorso  con un provvedimento  del 22 giugno scorso  con il quale ha chiesto allo Stato italiano di prendere misure urgenti per la sospensione dello sfratto dall’appartamento in cui vive la Signora o in alternativa di fornirle un alloggio alternativo adeguato alle sue esigenze.

Con questo provvedimento dell’Onu il legale della signora, avvocato Francesco  Nucara, ha presentato, con l’aiuto di Unione Inquilini, al Tribunale di Reggio Calabria un ricorso contro l’esecuzione dello sfratto ai sensi degli ex artt. 615 e 617 del C.P.C..

Il primo di questo genere presentato ed accolto dal Tribunale di Reggio Calabria. 

Il ricorso è stato accolto dal Tribunale di Reggio Calabria con provvedimento  del 28 giugno 2022  emesso      dal    GOT  dssa Anna Marraffa, con il quale è stata sospesa l’esecuzione dello sfratto  del 29 giugno  ed è stata fissata l’udienza del procedimento per  il  19 luglio prossimo”.

“Per la prima volta nella nostra città grazie all’intervento dell’Onu e la positiva  risposta del Tribunale – concludono le associazioni – è stato affermato il principio di legge che l’esecuzione di uno sfratto è legale e quindi è possibile  solo se viene garantito alla persona sfrattata a basso reddito  il passaggio da casa a casa, mentre in caso contrario l’esecuzione è illegittima e  deve essere fermata.

E’ un segnale  importante in un periodo di costante negazione dei diritti umani.

Il Tribunale di Reggio Calabria con questo provvedimento  ha dimostrato di rispettare il diritto alla casa sancito dai trattati internazionali mentre  il Comune, purtroppo,  continua a non farlo. 

Dopo l’intervento dell’Onu e la risposta del Tribunale, il Sindaco FF Brunetti deciderà  ancora di mettere  il Comune  fuori dalle norme del  diritto internazionale?”.

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