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Responsabilità e partecipazione: Morano accoglie la terza tappa del percorso CISL

La terza tappa sul “Cammino della Responsabilità”, svoltasi nel territorio del Pollino, ha riscosso grande interesse, entusiasmo e partecipazione.

Prosegue dunque l’attività della UST CISL Cosenza a Morano, per rilanciare l’iniziativa promossa dalla Segreteria Confederale Nazionale CISL, guidata dalla leader Daniela Fumarola. Dopo gli incontri di Santo Stefano di Rogliano e Scalea, il percorso ha raggiunto Morano Calabro, nella Sala Consiliare Comunale, portando al centro del confronto i temi della Manovra finanziaria 2026, dello sviluppo locale, della coesione sociale e della partecipazione.

Ha relazionato Nicola Santoianni in qualità di Responsabile Zonale CISL del Pollino, mentre i lavori sono stati coordinati da Raffaele Bavasso Responsabile comunale CISL.

Per i Servizi CISL sono intervenuti Diana Barletta ed Ester Florio che hanno affrontato le varie tematiche fiscali e previdenziali sulla manovra. Inoltre, hanno partecipato con vari interventi, oltre a delegati e lavoratori dell’area del Pollino, anche il sindaco di Morano Calabro Mario Donadio, l’assessore comunale alle politiche sociali Josephine Cacciaguerra e il sindaco di San Basile, Filippo Tocci.

Morano Calabro, uno dei borghi più belli d’Italia purtroppo segnato anche da fragilità e spopolamento. Una zona quella del Pollino bella e ricca di risorse naturali ma dove si sono verificate tragedie come il dramma di Civita del 2018 e terremoti devastanti come nel lontano 1693 che provocò danni in molti paesi dell’area.

Nel suo intervento, il segretario generale dell’UST CISL Cosenza, Michele Sapia, ha approfondito i principali contenuti della manovra finanziaria 2026 e i risultati raggiunti tramite il confronto responsabile e attività sindacale della CISL nazionale. Poi ad integrazione della relazione introduttiva, ha richiamato le proposte della CISL per migliorare la Manovra finanziaria e la necessità di un approccio responsabile che metta al centro lavoro, stabilità occupazionale, politiche sociali, fisco più equo, sostegno ai pensionati e famiglie, e sviluppo sostenibile. Inoltre, in una comunità simbolo delle ferite dello spopolamento, inserita in un’area – quella del Pollino – ricca di centri storici, intrecci di culture e tradizioni, esperienze positive come la Centrale del Mercure e un immenso patrimonio ambientale custodito dal Parco Nazionale del Pollino che ospita alcuni degli alberi più antichi d’Europa, è necessario valorizzare percorsi per una maggiore tutela e centralità dei borghi storici della provincia e delle aree interne.

Sapia ha evidenziato come, soprattutto in queste zone periferiche, la priorità debba essere quella di ricostruire un rapporto equilibrato tra comunità e territorio, garantire la stabilità lavorativa – a partire dai lavoratori precari del Parco del Pollino – e rafforzare la programmazione dei servizi essenziali, socio-sanitari e delle politiche di filiera. «Senza servizi innovativi, infrastrutture digitali e buona viabilità – ha precisato Sapia – i nostri borghi storici rischiano di trasformarsi sempre più in luoghi fantasma. Per queste ragioni servirà una strategia condivisa, fatta di energie, buon senso e responsabilità collettiva».

Uno dei passaggi più forti dell’incontro ha riguardato il tema dello spopolamento, identificato da Sapia come “il vero grande nemico del territorio”. I dati lo confermano: in Calabria si stima una perdita demografica del 30% entro il 2050, pari a circa 350.000 persone. Una dinamica alimentata da abbandono, sfiducia, carenza di servizi, fuga dei giovani e divari digitali tuttora elevati — basti pensare che la banda ultralarga raggiunge solo il 60% delle famiglie del Cosentino, mentre l’interazione digitale dei cittadini è ferma al 23%.

Per invertire la rotta, Sapia ha richiamato la necessità di rafforzare le sinergie, maggiore sicurezza del territorio e qualità dei servizi, migliori collegamenti tra montagna e costa, e potenziare le filiere della produzione-trasformazione-distribuzione. Inoltre, ha evidenziato anche l’urgenza di contrastare le povertà in tutte le loro forme — comprese quelle sanitaria, educativa e digitale — ridurre i divari generazionali e di genere nel lavoro e proseguire con determinazione nell’impegno più importante: fermare la “scia di sangue” sui luoghi di lavoro attraverso un’azione continua orientata alla sicurezza e alla prevenzione.

La tappa di Morano Calabro conferma ancora una volta l’importanza di creare spazi di confronto e dialogo aperti a lavoratrici e lavoratori, giovani, pensionati e cittadini sul territorio e nelle periferie. Il “Cammino della Responsabilità” nella provincia di Cosenza proseguirà con l’ultima tappa nella Sibaritide il prossimo 4 dicembre, per poi confluire nella grande iniziativa nazionale della CISL prevista il 13 dicembre a Roma, in Piazza Santi Apostoli.

La CISL di Cosenza rinnova il suo invito alle comunità locali affinché continuino a partecipare numerose a questo percorso: solo attraverso lavoro di squadra, dialogo sociale e responsabilità collettiva sarà possibile costruire un patto sociale più giusto, inclusivo e orientato al lavoro di qualità, capace di dare futuro ai territori e contrastare la deriva dello spopolamento.

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