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Elezioni comunali Rende, il candidato a sindaco Bilotti parte con gli incontri nei quartieri: “Ripartire dai servizi essenziali del centro storico e rigenerarlo attraverso terziario, Unical e cultura”

“Che il trasferimento della casa comunale a piazza Borromeo abbia decretato la morte del nostro centro storico è indubbio, come è dato altrettanto oggettivo che è proprio dalla città storica che bisogna ripartire per dialogare con i quartieri”: così il candidato a sindaco di Rende Giovanni Bilotti in merito ai prossimi incontri che terrà con i cittadini nelle varie contrade che compongono il comune dell’oltre Campagnano.
“L’esigenza di rivitalizzare il centro storico di Rende attraverso una serie di interventi mirati è tra gli obiettivi primari che abbiamo posto nel nostro programma elettorale. I servizi essenziali per i residenti sono priorità da risolvere immediatamente. Riattivare la partecipazione civica, mappare i beni privati e pubblici inutilizzati del centro storico per costruire insieme un progetto di innovazione sociale insieme alla accessibilità è presupposto necessario per il ri-lancio di una nuova economia urbana che si basi sul terziario avanzato, una rete di innovazioni, una classe di giovani creativi in grado di fare del borgo antico un polo multisettoriale e all’avanguardia. Per questo sarà necessario potenziare la mobilità e l’accesso al borgo antico anche attraverso la riattivazione delle scale mobili e dei un servizio navetta ad hoc. Serve una mobilità sostenibile e interconnessa attraverso una rete di trasporti diversificata e connessa: navette elettriche tra quartieri (Surdo, Saporito, centro storico), bus elettrici, collegamenti rapidi con l’Università e potenziamento delle piste ciclabili integrate con le aree residenziali e produttive, oltre allo sviluppo del Progetto “Rende Natural Bike”: itinerario cicloturistico tra centro storico e rete verde urbana, con soste tematiche e servizi digitali di navigazione”, ha affermato il candidato a sindaco per GenerAzione.
“Partire dalle esigenze di chi realmente abita il centro storico è davvero primario. Per questo andremo a parlare con gli abitanti del borgo. Attivare i servizi di prossimità per residenti e visitatori quali l’anagrafe, sportelli informativi, spazi pubblici polifunzionali si rende dunque necessario per rigenerare Rende vecchia. Il raccordo con l’UNICAL per la realizzazione di spazi ad uso della didattica (ad esempio per i beni culturali o il turismo) e uno spazio di studio per studenti con incentivi alla residenzialità nel borgo è altro punto nodale del nostro programma. Riprendiamo anche le cerimonie di laurea all’interno della pinacoteca o del Castello, così da valorizzare anche il nostro ricco patrimonio artistico e architettonico custodito all’interno del borgo antico, ha proseguito Bilotti.
“Il processo di rigenerazione urbana parte in prima istanza dalla salvaguardia del patrimonio storico-artistico del centro storico, dal rilancio economico, turistico e sociale. In tal senso i musei, di cui il borgo antico è ricco, diverrebbero strumento necessario per indagare e conoscere la città: la socializzazione dei contenuti, l’apporto delle giovani generazioni sarà fondamentale. Chiave di volta di tale processo sarà la Cultura: monumenti e chiese diventeranno opere in movimento; le maestranze del luogo valorizzate affinché il sapere artigiano divenga al tempo stesso conoscenza degli antichi mestieri e prospettiva lavorativa futura. Si potrà così accogliere un’utenza diversificata creando nel contempo il senso di una comunità radicata al proprio territorio d’appartenenza. Occorrono incentivi fiscali e urbanistici per chi apre attività produttive, culturali o turistiche nel centro storico. Bisogna creare laboratori di comunità, festival diffusi, residenze creative e spazi di co-working, oltre a una rete degli eventi culturali partecipati con una programmazione stabile di mostre, teatro, musica, poesia, cultura popolare, con attenzione ai linguaggi giovanili e, infine, occorre valorizzare il patrimonio identitario: arte sacra, cultura rurale, tradizione artigiana ed eno-gastronomica. Palazzo Basile può divenire luogo di coworking culturale, di esposizioni e laboratori universitari. Palazzo Bucarelli può invece divenire luogo di cerimonie, mostre, eventi artistici e Palazzo Vercillo Matino si può riconvertire in sala polifunzionale per rassegne e incontri culturali. infine il Castello potrà essere luogo di festival e sedute di laurea. L’intenzione dalla quale si è partirà è quella di attivare-avviare un dialogo virtuoso tra economia, cultura, turismo, imprenditoria mettendo in campo una progettazione partecipata che convogli i diversi attori sociali: gli abitanti, le forze economiche, i promotori di attività culturali e sociali per costruire un programma/manifesto per il rilancio del centro storico di Rende, attivare un laboratorio permanente sui borghi antichi così da divenire punto di riferimento per analoghe esperienze progettuali”, ha concluso il candidato a sindaco di Rende.
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