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Giudice di Pace nell’area urbana di Corigliano, Caravetta: “Salvaguardare funzionamento””

“Ufficio del Giudice di Pace nell’area urbana di Corigliano. Se, in vista della messa in quiescenza di uno dei quattro dipendenti, non si interverrà tempestivamente con l’integrazione del personale, si rischierà di compromettere il funzionamento di questo importante presidio di giustizia per la comunità”.

È quanto ha sollecitato il consigliere di opposizione Marisa Caravetta (Movimento per il Territorio per Pasqualina Straface) illustrando ieri (lunedì 17) in consiglio comunale, riunitosi in seduta di question time, l’interrogazione presentata nei mesi scorsi sul punto ed invitando l’Esecutivo Stasi a “considerare la situazione del GDP di Corigliano una priorità, per garantire – ha scandito – il diritto dei cittadini ad accedere a un sistema di giustizia locale efficiente e funzionale”.

 

Oltre alla questione dell’organico, la consigliera Caravetta ha sollevato anche quella dell’incremento delle competenze che prevede, quindi, un raddoppio delle cause da trattare e quella relativa alle condizioni fatiscenti dello stabile che ospita l’Ufficio che potrebbe essere trasferito – ha proposto – in un dei diversi palazzi storici di proprietà comunale.

“L’Ufficio sarà chiamato a gestire cause fallimentari con giudice togato. Si tratta di una mole di lavoro – ha sottolineato – che non potrà essere sicuramente gestita da soli tre impiegati comunali visto che si occupano già di un’ampia gamma di attività come l’assistenza ai giudici nelle udienze penali, l’iscrizione a ruolo delle cause civili e penali, la gestione del front office. Tutto questo – ha ricordato, chiedendo se è prevista l’assegnazione di ulteriori risorse umane a supporto del GDP ed un riconoscimento economico – avviene senza percepire alcuna indennità per straordinari o per le mansioni svolte come avviene invece altrove”.

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