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Il sindaco Franz Caruso ai funerali di Rosetta Console: “Una grande donna”

Il Sindaco di Cosenza Franz Caruso ha preso parte, nel pomeriggio di oggi, a Lauropoli, frazione di Cassano allo Ionio, ai funerali di Rosetta Console, esponente di spicco del Partito Socialista, già assessore provinciale ai trasporti e al turismo ed amministratrice anche del Comune di Cassano all’Ionio.

Non è facile trovare parole giuste ed adeguate quando scompare una cara amica, con la quale si è condiviso un pezzo importante di vita politica ed una esaltante esperienza amministrativa vissuta, nei primi anni del 2000, alla Provincia di Cosenza, nella giunta guidata dal compianto Antonio Acri”. Così ha esordito Franz Caruso. “In casi come questo – ha aggiunto il primo cittadino di Cosenza – l’emozione e la tristezza prendono quasi sempre il sopravvento. Emozioni a parte, ricordare qui, oggi, Rosetta Console è per me non solo doveroso, per il rispetto che devo ad una persona che ha goduto della mia stima e della mia incondizionata amicizia, ma anche perché Rosetta merita di essere considerata per le sue enormi virtù, per il coraggio che ha dimostrato anche nell’ultima fase della sua esistenza, quella più sofferta, e per l’impegno che ha profuso a piene mani durante la sua attività di insegnante e nel corso della sua ragguardevole attività politico-amministrativa. Rosetta – ha detto ancora Franz Caruso – è stata una grande donna, una moglie e una madre esemplare, e parlarne al passato mi riempie l’animo di sofferenza”.

Il ricordo di Franz Caruso ne ha tratteggiato figura e personalità. “Il suo modo di essere e di fare politica – ha sottolineato ancora nel suo intervento – era sorretto da una forte passione, quella che ha profuso in ogni sua azione come amministratrice della cosa pubblica. Legatissima al suo territorio, Rosetta non si è mai risparmiata, investendo tantissime energie sia nella scuola, durante gli anni del suo insegnamento, sia nell’attività politica ed in quella di amministratore. Durante la comune militanza nel Partito Socialista, all’interno del quale Rosetta ha rivestito anche ruoli di un certo spessore, fino a far parte del Comitato centrale del Partito, ne ho sempre ammirato – ha ricordato ancora Franz Caruso – la signorilità e il garbo che facevano il paio con la tenacia, quella tipica delle donne del Sud che con caparbietà non solo hanno affermato il proprio ruolo e la propria condizione, ma hanno operato con un vigore e una dedizione che non avevano nulla da invidiare anche al più apprezzato degli uomini di partito. Rosetta le sue battaglie le ha sempre condotte ad armi pari, senza sussiego e senza complessi di inferiorità, esprimendo posizioni nette e ferme e senza lasciarsi condizionare. Ed è per questo che ha goduto e continuerà a godere della nostra considerazione ed ammirazione. Come quando seppe dare un segnale importante, quasi di primogenitura, alle battaglie che condusse nel sociale, spendendosi con coraggio in azioni che hanno portato anche alla confisca di beni alla criminalità organizzata per convertirli in strutture al servizio della comunità”. E qui il Sindaco Franz Caruso ha ricordato l’impegno della Console, quando era assessore ai servizi sociali del Comune di Cassano, primo comune in Italia ad acquisire i beni confiscati alla mafia. “A quel tempo Rosetta visse una vicenda drammatica – ha ricordato ancora il primo cittadino di Cosenza- Per la prima volta erano stati destinati a scopi sociali i beni confiscati, anticipando addirittura l’applicazione della legge Rognoni-La Torre. Grazie a quel coraggio e a quella intuizione – ha rimarcato Franz Caruso – fu possibile anche per altri comuni che i beni confiscati alla mafia e al crimine organizzato venissero riutilizzati per nobili scopi a sfondo sociale. La mafia, però, non stette ferma di fronte a tanta operosità della cara Rosetta ed ebbe un rigurgito ritorsivo nei suoi confronti, tipico di quando vengono intaccati i beni e gli interessi economici della criminalità e fu allora, in quella circostanza, che Rosetta venne fatta oggetto di una gravissima intimidazione. Alla sua casa ignoti appiccarono il fuoco e solo per un miracolo lei e la sua famiglia riuscirono a non avere conseguenze più dolorose. Ma Rosetta non indietreggiò. Non gettò la spugna. Continuò a testa alta la sua battaglia contro la mafia ed il malaffare. Da socialista, nei socialisti e con i socialisti”. Un ultimo passaggio del suo intervento il Sindaco di Cosenza lo ha riservato alle ulteriori qualità di Rosetta Console. “In lei – ha detto – spiccavano doti insospettate ed insospettabili, soprattutto in quanto donna: la concretezza dell’impegno politico, il coraggio, il respingere al mittente ogni forma di compromesso, la fierezza, il pragmatismo, in una parola, la lealtà e l’onestà che facevano di lei una persona speciale che incarnava il volto umano della politica. Questo era Rosetta Console, una donna che si è battuta senza cedimenti per l’affermazione della politica tinta di rosa. E questo impegno lei ha perseguito con perseveranza, dando a tutti un contributo valoriale che deve essere da esempio e del quale tutti noi dobbiamo far tesoro, perché è nella sua battaglia politica e sociale per i diritti degli ultimi e dei soggetti più fragili della società che risiede la forza autentica del suo messaggio. Di lei conserveremo a lungo il ricordo e quel suo sorriso travolgente, capace di intenerire chiunque”.

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