Il Comune di Cosenza va verso il riconoscimento della identità alias. È stato, infatti, approvato in Commissione consiliare legalità e attività istituzionali, presieduta dalla consigliera comunale Chiara Penna, un documento che sarà portato all’attenzione del prossimo consiglio comunale, per la definitiva approvazione, e che consentirà l’attivazione della identità alias nel Comune di Cosenza. Particolare soddisfazione è stata espressa dalla Presidente della commissione legalità e attività istituzionali, Chiara Penna, “in quanto – ha precisato – il documento è stato approvato all’unanimità, quindi con il voto favorevole anche della minoranza. È un lavoro – ha sottolineato ancora Chiara Penna – iniziato con il consigliere Francesco Alimena, che ringrazio in modo particolare, e che ha visto il confronto costante con i rappresentanti delle associazioni presenti sul territorio, ospiti in diverse occasioni della commissione da me presieduta: Alessandra Lucanto, Presidente dell’Arcigay Cosenza, Silvio Cilento, Presidente dell’Arci Cosenza e Giovanni Barberio, volontario della rete salute dell’Arcigay Cosenza”.
Il documento approvato in Commissione va nella direzione di tutelare il fondamentale diritto soggettivo al pieno riconoscimento dell’identità di genere delle soggettività trans e non binarie che, come è noto, costituiscono una minoranza della popolazione molto spesso soggetta a plurime forme di discriminazione e diniego dei fondamentali ed inalienabili diritti civili e politici. Il Comune di Cosenza, a norma di statuto, quale Ente locale preposto alla cura ed alla promozione degli interessi di tutte le persone che ne vivono il territorio, atteso l’esplicito obiettivo programmatico volto ad orientare la propria azione per prevenire e rimuovere ogni forma di discriminazione senza distinzioni di sesso, razza, etnia, nazionalità, religione, opinioni politiche, età, orientamento sessuale, identità di genere e condizione psico-fisica, ha il compito istituzionale di concorrere all’abbattimento di queste forme discriminatorie. Con il riconoscimento dell’identità alias il Comune di Cosenza, che ha sottoscritto a suo tempo il manifesto Pride, compie un altro passo importante verso la comunità lgbtqia+. L’Amministrazione comunale guidata dal Sindaco Franz Caruso ha aderito, infatti, alla Rete RE.A.DY (Rete Nazionale delle Pubbliche Amministrazioni Anti Discriminazioni per orientamento sessuale e identità di genere) le cui finalità sono quelle di: individuare, mettere a confronto e diffondere politiche di inclusione sociale per le persone lesbiche, gay, bisessuali, transessuali e transgender; contribuire alla diffusione di buone prassi nella promozione dei diritti delle persone lgbtqia+; realizzare attività rivolte alla promozione e al riconoscimento dei diritti delle persone lgbtqia+.
Entrando più nel dettaglio, il documento approvato dall’organismo consiliare presieduto da Chiara Penna e che sarà portato in Consiglio, intende impegnare il Sindaco Franz Caruso e la Giunta ad istituire un registro di genere per l’impiego che consenta alle soggettività trans e non binarie, a qualunque titolo impiegate nell’Amministrazione Comunale, sulla base della mera autodichiarazione annotata nel registro, l’adozione del genere e del nome elettivo in integrale, globale ed automatica sostituzione del genere e/o nome anagrafico (nella misura in cui siano difformi dal proprio sentire) in ogni atto, documento, dichiarazione, certificazione, strumento di servizio ad uso interno della Pubblica Amministrazione e – per quanto di competenza ed ove la legge lo consenta – ad uso esterno della stessa. Il documento impegna, inoltre, Sindaco e Giunta ad istituire un registro di genere per i servizi che, in analogia al registro di genere per l’impiego, consenta l’annotazione delle autodichiarazioni di genere, onde fare in modo che tutte le persone trans e non binarie che fruiscono di servizi e prestazioni erogati all’Amministrazione Comunale, adottino il genere e il nome elettivo in integrale, globale ed automatica sostituzione del genere e/o nome anagrafico (nella misura in cui siano difformi dal proprio sentire) e, ciò, in ogni rapporto che intercorra reciprocamente tra la persona e l’Amministrazione, ivi compresi il rilascio – per quanto di competenza ed ove la legge lo consenta- di documenti, dichiarazioni, certificazioni.