Va avanti senza sosta la protesta degli amministratori di Castrolibero verso la città unica.
A parlare oggi è stato il Vicesindaco di Castrolibero, Francesco Serra, il quale, ha fatto un po’ da portavoce verso tutti gli elettori che hanno sostenuto e sostengono da anni le idee politiche dell’Amministrazione in carica.
“La fusione è un progetto serio che dovrebbe avvenire per tappe e trascinato da un’idea illuminante che possa migliorare la vita delle persone. La fusione dovrebbe, quindi, unire e non dividere”. E continua.
“A tal proposito, la questione sulla città unica è di fondamentale importanza non solo per il futuro della nostra comunità ma anche e direi soprattutto per far comprendere cosa si è fatto di buono in questi anni a Castrolibero, rispetto agli altri due Comuni interessati alla fusione. E il rischio è proprio quello di far crollare un lavoro che dura da anni e che interessa vari segmenti della nostra quotidianità.
Basti pensare agli investimenti che abbiamo fatto sui trasporti portando il servizio in ogni contrada con un netto miglioramento delle corse quotidiane e andando anche incontro ai criteri di sostenibilità che ci richiede l’Europa. Ma penso anche al nostro nuovo cimitero che rende Castrolibero uno dei pochi Comuni a garantire una degna sepoltura ai nostri cari, mentre in altre realtà ci sono attese di sei, sette mesi, se va bene.
E la lista è lunga, come la nascita della nostra Protezione Civile che in poco tempo è diventato un baluardo di sicurezza nella nostra città con l’assegnazione da parte della Regione Calabria di un pick-up con modulo antincendio per intervenire, con personale formato, in situazioni che necessitano aiuto immediato in attesa dei vigili del fuoco. Ma non solo.
La Protezione Civile è dotata anche di una Panda 4X4 e due mezzi motocicli adibiti al pattugliamento del territorio stesso. Infine – questo è l’ingresso avvenuto nell’ultima settimana – , un drone per sorvegliare la situazione quotidiana nel nostro Comune: in estate per gli incendi e d’inverno per il rischio idrogeologico. E cosa dire della manutenzione che senza troppa burocrazia arriva celere in tutte le contrade in modo puntuale.
Abbiamo un modo così diretto di agire che non ci sono distanze fra amministratori e cittadini. Questo chi ce lo assicura che sarà così anche con un’eventuale annessione a Cosenza e Rende? Quale studio di fattibilità ci dice come sarà realmente la situazione in futuro?
Ecco, la mia preoccupazione è proprio quella di sapere che fine faranno tutti i nostri servizi ma soprattutto, perché ancora nessuno ce lo ha spiegato: che fine faranno tutte le nostre cooperative sociali? E i tirocinanti -TIS- che fine faranno? Di questo nessuno ne ha parlato e io vorrei veramente porlo all’attenzione di tutti, in quanto, qui non ci sono solo preoccupazioni che riguardano i servizi ma anche per quanto riguarda posti di lavoro che nessuno ha mai menzionato”. E conclude.
“Mi sarei aspettato una condivisione per questo immenso progetto, magari prima con l’unione nei servizi dei tre Comuni, in modo tale da migliorare e pagare meno tasse. Mi sarei aspettato anche un coinvolgimento diretto per noi amministratori, visto che conosciamo a menadito il nostro territorio; e invece nulla di tutto questo.
Ci ritroviamo una fusione concepita in modo frettoloso che va a disintegrare un territorio così importante, come quello di Castrolibero, a favore di un centro più grande come Cosenza. Ci vorrebbero garanzie su tutto quello che sarà e rappresenterà la città unica, garanzie che nessuno è riuscito a dare con certezza. Castrolibero, per tutte queste ragioni, farà sentire forte la sua voce”.