E’ partita da qualche giorno la quinta campagna di scavi archeologici a Laino Borgo, in località Santa Gada, a cura del Dipartimento di Civiltà Antiche e Moderne dell’Università degli studi di Messina, sotto la direzione del professor Fabrizio Mollo. Dopo le indagini del 2019-2023, lo scavo, effettuato in regime di concessione ministeriale (decreto 230/2022), grazie alla collaborazione della Sabap Cosenza, nella persona della dottoressa Mariangela Barbato e del Soprintendente, dottoressa Paola Aurino, interessa la parte più meridionale dell’ampio pianoro di Santa Gada.
Le sue dimensioni (quasi 50 ha) e la presenza di materiali e strutture in tutti i pianori ne fanno il più importante insediamento abitativo della valle del Lao-Mercure. Le stratigrafie restituiscono anche la presenza di materiale di epoca arcaica (VI-V sec. a.C.), riferibili a forme insediative ancora da definire nel dettaglio. Lo scavo dello scorso anno aveva messo in evidenza un luogo di culto dedicato ad Artemide, in vita tra VI e III sec. a.C. Intorno al sito, è stato indagato per la prima volta un settore della necropoli di epoca ellenistica, con tombe a cassa e cappuccina e ricchi e articolati corredi funerari.
La ricerca rappresenta uno splendido esempio di collaborazione tra enti: a sostenere le attività è il comune di Laino Borgo, guidato dal sindaco Mariangelina Russo, e l’amministrazione tutta, che offrono supporto, logistica e ospitalità alla missione di circa 20 ricercatori dell’Università di Messina. Cinque di loro arrivano dell’Università di Copenaghen «segno evidente – ha dichiarato il sindaco di Laino Borgo, Mariangelina Russo – dell’interesse che la nostra zona archeologica suscita ormai anche oltre i confini nazionali».
I lavori sono stati realizzati grazie al sostegno finanziario del Parco Nazionale del Pollino, rappresentato dal Rup Luigi Bloise. I veri protagonisti della missione sono le decine di ragazzi partecipanti, anche quest’anno coordinati sapientemente dal professor Marco Sfacteria, con la collaborazione delle dottoresse Valentina Casella, Alessandra Viscomi e Cristina Zappia. Le ricerche di quest’anno stanno definendo una grande e articolata realtà archeologica a Santa Gada, ormai importantissima non soltanto per la valle del Lao-Mercure, ma per tutta la Calabria.
«Ancora una volta è per noi motivo di orgoglio – ha dichiarato Mariangelina Russo – poter ospitare e vivere questa nuova campagna di scavi. I nuovi ritrovamenti e l’immensità di questa città, la sua rete viaria, ci fanno capire che siamo di fronte ad un grande insediamento che ci aiuterà a capire la storia del nostro territorio. Ora che il comune ha acquisito la proprietà del terreno speriamo di poter al più presto far rimanere questo tesoro archeologico alla luce del sole, mettere in sicurezza il sito e renderlo fruibile per studiosi e appassionati, scuole e famiglie, in un lavoro di concerto che vogliamo fare con la Sovrintendenza e la Regione Calabria che ci ha finanziato il progetto per rendere Santa Gada un grande insediamento archeologico e culturale della regione».