Quando le città del futuro le disegnano i ragazzi, in ottica smart e orientate verso i cambiamenti rivendicati dall’ecosostenibilità e dal green. Sono le città avveniristiche, ma non troppo, non impossibili da realizzare, proposte nei progetti degli studenti del Polo Tecnico-Scientifico Brutium di Cosenza (dove è presente l’indirizzo di Costruzione, Ambiente e Territorio) che hanno partecipato al concorso nazionale indetto dal Soroptimist International “Ri-Generazione – Città Giovane” e che il Club di Cosenza, presieduto dalla professoressa Donatella Barca, ha rilanciato sul territorio coinvolgendo le scuole, sia secondarie di primo grado che secondarie di secondo grado, e che è stato sposato e recepito dal Polo Tecnico-Scientifico Brutium guidato dalla dirigente scolastica Rosita Paradiso.
La manifestazione conclusiva, promossa dal Club di Cosenza del Soroptimist International in collaborazione con l’Amministrazione comunale di Palazzo dei Bruzi, si è svolta al BoCS Museum con la premiazione degli studenti vincitori.
Apprezzamento per la qualità molto alta dei progetti è stato espresso dall’Assessore all’Urbanistica del Comune di Cosenza Pina Incarnato che nel suo indirizzo di saluto ha sottolineato che “ascoltare la voce dei cittadini, soprattutto di quelli più giovani, è una condizione imprenscindibile perché è dalle loro idee e suggerimenti che si delineano i modelli di città ai quali la comunità aspira. Pianificare il territorio- ha detto ancora l’Assessore Incarnato – significa ascoltare chi della città può essere considerato l’organismo vivente perché fatto di persone. E’ importante recepirne le istanze, ma soprattutto quelle dei ragazzi, delle persone con disabilità, delle stesse donne che hanno, queste ultime, un ruolo importante nel disegno della città del futuro, soprattutto perché si fanno interpreti della necessità di agevolare la conciliazione dei tempi di vita e lavoro delle famiglie. Una città è giovane – ha concluso Incarnato – quanto più diventa innovativa e l’innovazione, come è noto, ha trasformato radicalmente il modo di vivere la quotidianità”.
La qualificata commissione giudicatrice ha premiato lo studente Pierpasquale Giordano con il progetto delle “Due Torri del Benessere”, ma ha anche consegnato dei riconoscimenti agli altri due studenti che hanno concorso, Mario Goffredo D’Andrea che, assente, non ha potuto illustrare la sua idea progettuale (anche qui una Torre del benessere) – al suo posto lo ha fatto il prof.Fiore Manieri che ha coordinato i progetti – e Pasquale Umberto Leone che ha illustrato, nei rendering proiettati, “Oktagon Forest”, un’altra torre del Benessere, ma a pianta ottagonale, dotata del massimo comfort e con un impatto altamente positivo sull’ambiente.
Le tre idee progettuali sono state accomunate dal fatto di porre al centro interventi di riqualificazione da eseguire su alcuni lotti abbandonati di via Popilia con l’edificazione delle Torri del Benessere ispirate ai progetti del Bosco Verticale di Milano dell’architetto Stefano Boeri. Il 9 maggio i ragazzi del Polo tecnico-scientifico Brutium, infatti, sono stati ricevuti dall’architetto Boeri a Milano e sono stati invitati anche a seguire l’evoluzione dei cantieri attualmente avviati. I progetti rispettano le volumetrie previste nel Piano regolatore generale della città di Cosenza e prevedono spazi di social housing, parcheggi sotterranei, sistemi fotovoltaici sulle coperture, aree di svago, architettura d’interni molto curata, spazi verdi come priorità e residenze dotate persino di palestra e ludoteca comuni, con il dichiarato obiettivo di migliorare la qualità della vita. Soddisfazione è stata espressa dalla Presidente del Club di Cosenza del Soroptimist International Donatella Barca, il cui mandato biennale scadrà a fine dicembre di quest’anno. “All’insegna dell’accelerazione del cambiamento – ha detto Barca – dobbiamo, necessariamente e senza più indugi, cambiare direzione, anche alla luce degli ultimi disastri ambientali come quello dell’alluvione verificatasi in Emilia Romagna. C’è bisogno di un’assunzione di responsabilità e capire che dobbiamo dare una svolta ai nostri comportamenti rispettando maggiormente la natura. E’ giusto che i giovani ci aiutino a pensare a una città giovane e che diventino il veicolo di una vera e propria migrazione verso il green. C’è speranza nelle nuove generazioni”.
La dirigente scolastica del Polo Tecnico-scientifico Brutium Rosita Paradiso ha ricordato che “la grandezza di una scuola si fonda sulla bravura degli studenti, ma anche sul contatto quotidiano del corpo docente con i ragazzi” ripercorrendo le tappe del concorso nazionale del Soroptimist. La selezione dei progetti è avvenuta il 20 aprile scorso. Su 150 club sparsi in Italia, 39 sono quelli che hanno aderito. 100 gli istituti coinvolti con oltre 5 mila studenti. 50 sono stati i progetti pervenuti alla sede nazionale del Soroptimist. Il 6 giugno è prevista la cerimonia di premiazione in Campidoglio. Anche se i progetti del Brutium non hanno guadagnato il passaporto per la finale nazionale hanno, però, suscitato grande entusiasmo ed impegno sia nei ragazzi che nei docenti che li hanno affiancati nella elaborazione dei progetti.
Prima della presentazione dei progetti a cura degli studenti, la manifestazione ha ospitato anche la relazione del Prof. Roberto Gaudio, direttore del Dipartimento di Ingegneria Civile dell’Università della Calabria, sul tema “La città del futuro: green e a misura d’uomo”. Gaudio ha illustrato con dovizia di argomentazioni il concetto di smart city e le sue ricadute positive in termini di sostenibilità ambientale ed efficientamento energetico. “Nelle città intelligenti – è stato tra l’altro spiegato – è presente un elevato livello di connettività che si sposa con la capacità di prevedere parcheggi pubblici localizzati all’esterno della città e ben collegati con il centro. Anche gli edifici devono essere intelligenti, nella misura in cui siano immobili a basso impatto ambientale”. Si è parlato di car sharing, di possibilità di prenotare i parcheggi on line e di tutto quanto possa fare di una città una smart city. Ma è evidente – e questo il prof.Gaudio lo ha ribadito a chiare lettere – ogni smart city è destinata a restare nel libro dei sogni se non è seguita dall’impegno condiviso di tutti i cittadini che hanno un ruolo ed una responsabilità decisivi.
Quindi ha portato l’esempio di alcune città virtuose europee, da Parigi, la città del quarto d’ora, dove tutti i servizi ed anche le possibilità di svago non devono distare più di quindici minuti dal luogo di residenza, secondo il modello rivoluzionario propugnato dalla Sindaca Anne Hidalgo, ad Helsinki, la regina dell’innovazione, dove è stato progettato un gigantesco serbatoio sotterraneo che consente di prelevare la gelida acqua di lago per consentire il raffreddare le case connesse alla rete di refrigerazione cittadina e dove si registra un taglio dell’80% delle emissioni di gas serra. “Il miglioramento dell’ambiente cittadino e della sua vivibilità – ha concluso- rappresentano il punto di partenza per rendere una città intelligente”. La speranza è che le soluzioni prospettate anche dai giovani studenti del Polo “Brutium” possano presto tradursi in realtà.