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Consiglio comunale aperto a Cassano allo Ionio dopo l’intimidazione all’assessore Sposato. Il sindaco Papasso: “Liberare territorio dalla cappa mafiosa”

Rappresentanti delle istituzioni nazionali, regionali, provinciali e locali, nonché del mondo dell’associazionismo, della chiesa, della scuola e delle forze dell’ordine hanno partecipato, nel salone di rappresentanza “Gino Bloise” del Palazzo di Città di Cassano All’Ionio, ai lavori del Consiglio Comunale “aperto” per dibattere sulla situazione dell’ordine pubblico, dopo l’attentato intimidatorio consumato ai danni dell’assessore ai lavori pubblici dell’ente sibarita, Leonardo Sposato, al quale nei giorni scorsi, nottetempo era stata data alle fiamme, in adiacenza della propria abitazione, l’automobile.

Dopo una breve introduzione del presidente Notaristefano, cui ha fatto seguito la relazione tenuta dal vice sindaco Antonino Mungo, in cui ha riportato i fatti che hanno determinato la convocazione dell’assise, unanimi, sono stati, nel corso dei vari interventi che si sono succeduti, gli attestati di vicinanza e di solidarietà sia al destinatario dell’evento criminoso, che al sindaco Gianni Papasso, all’amministrazione comunale e all’intera comunità cassanese offesa e vilipesa, ancora una volta, da episodi criminosi. Altrettanti numerosi i messaggi fatti pervenire da ogni dove da altre autorità istituzionali. Nel corso degli interventi, sia il senatore Rapani, che i consiglieri regionali Laghi, Straface, De Francesco, Graziano, De Francesco e Bevacqua, il vescovo della Diocesi di Cassano, Monsignor Francesco Savino collegatori telefonicamente con il municipio e Don Pietro Groccia, nonché i tanti sindaci e amministratori del comprensorio presenti dopo aver manifestato solidarietà a Sposato, hanno focalizzato l’attenzione sulla necessità di fare rete per fare fronte comune contro la criminalità organizzata che con la sua presenza incombente e con le sue azioni malavitose tarpa le ali allo sviluppo del comprensorio della Sibaritide e del Pollino.

Il primo cittadino di Cassano, Gianni Papasso, è infine intervenuto per lanciare un accurato appello alle istituzioni sovralocali affinchè “i territori della Sibaritide e del Pollino, da sempre trascurati nelle varie agende dei Governi, vengano presi nella debita considerazione con progetti di sviluppo, con un’attenzione nuova”.

La mafia – ha sottolineato – alligna dove c’è sottosviluppo. Il sindaco di Cassano ha denunciato “la presenza di una cappa terribile che soffoca tutto”, dalla quale, rivolgendosi alle autorità competenti, ha chiesto di essere liberati.

La seduta aperta dell’assise civica, si è conclusa con l’approvazione, dichiarata all’unanimità degli intervenuti, di un ordine del giorno, in cui si evidenzia che il vile atto consumato ai danni dell’assessore Sposato ha leso sia l’amministrazione comunale che tutti i cittadini onesti che popolano la cittadina jonica, i quali sono stanchi

di certi atteggiamenti malavitosi che pregiudicano il presente e, soprattutto, il futuro comunitario e che aspirano a progredire nella piena libertà dallo strapotere delinquenziale, nella concordia e nella sicurezza del vivere sociale.

Nel documento è stato fatto riferimento anche all’incendio, al momento di natura incerta, che ha interessato la residenza estiva, a Maria di Sibari, della famiglia Marino, confinante con quella del sindaco Papasso, che lascia non poche perplessità.

Si esprime, inoltre, piena e incondizionata solidarietà e vicinanza all’assessore Sposato, incoraggiandolo a “proseguire nell’attività politico-amministrativa; sdegno verso gli autori dell’ignobile gesto delittuoso; confidando nell’operato e nell’azione investigativa delle forze dell’ordine e della magistratura per assicurare alla giustizia gli autori. Il consiglio comunale confida, – recita l’ordine del giorno – nello sforzo corale che l’intera città saprà compiere insieme all’amministrazione comunale e alle altre istituzioni che operano per il bene comune al fine, di porre una barriera possente contro ogni forma di malaffare e di cultura mafiosa, che da sempre costituisce il principale deterrente contro ogni ipotesi di sviluppo e di crescita civile, economica e culturale di Cassano”.

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