Intervenire sul rafforzamento dell’organico non tanto e non solo per la grande ampiezza dell’area Sibaritide – Pollino, quanto per l’alto tasso di criminalità nel territorio.
La problematica della sicurezza e della carenza di uomini e mezzi denunciata dal Sindacato di Polizia Siulp nei mesi scorsi è stata portata per la prima volta in Commissione regionale contro il fenomeno della ‘ndrangheta, della corruzione e dell’illegalità diffusa, presieduta da Giuseppe Gelardi, su richiesta del Consigliere regionale e capogruppo di “De Magistris Presidente”, Ferdinando Laghi.
Al tavolo dell’aula “A. Acri”, a Palazzo Campanella, anche il sindaco di Castrovillari, Lo Polito, Altimari e Lupo, rispettivamente membro della segreteria provinciale di Cosenza del Siulp e Dirigente nazionale Siulp; Ruffo del Sap Cosenza e Perrelli, segretario generale di FsP Cosenza, che hanno relazionato offrendo con dati ed analisi approfondite.
Ciò che è emerso dal confronto è un quadro che vede la provincia di Cosenza la più sacrificata e meno supportata rispetto alle altre province calabresi, nonostante la sua estensione sia nettamente maggiore. Né il numero dei fatti delittuosi e dei reati commessi nel territorio giustifica questa discrepanza. “Secondo dati recentissimi sulla distribuzione di nuovi addetti, – ha sottolineato Lupo nel suo intervento – Reggio Calabria accoglie 54 nuovi poliziotti, Catanzaro, Crotone e Vibo complessivamente ricevono 53 nuovi agenti e Cosenza solo 6”. Numeri naturalmente adeguati, come è stato chiarito, ma non certo per la provincia di Cosenza.
“Se la mafia riesce a diventare un unico sodalizio – ha detto invece Altimari – anche la politica e le forze di polizia dovrebbero fare altrettanto: quando accadono fenomeni mafiosi, aggressioni, violenze, truffe, noi rischiamo troppo spesso di non esserci e di non riuscire ad assicurare malviventi alla giustizia”.
“Voglio ringraziare il presidente della Commissione anti ‘ndrangheta, Giuseppe Gelardi, per aver accettato di convocare questa seduta in così breve tempo – ha dichiarato Laghi nel corso del suo intervento in Commissione. La lotta alla criminalità deve giovarsi di più strumenti. Inculcare la cultura della legalità nei più giovani, attraverso iniziative nelle scuole, supportare le aggregazioni della società civile nella lotta alle mafie, far sentire ai cittadini la presenza e la vicinanza dello Stato e delle Istituzioni. Ma, certamente, alla prevenzione bisogna affiancare un’azione di repressione che deve essere ferma ed efficace. Ed è per questo – ha concluso Laghi – che le richieste avanzate dalle Forze dell’Ordine, siano serie e fondate come, purtroppo, la cronaca nera anche di questi ultimi mesi sta a confermare. L’area del Pollino – Sibaritide richiede e merita la giusta e dovuta attenzione per poter essere in prima fila nella lotta al crimine organizzato e ad ogni forma di illegalità”.