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Una start-up nella casa di reclusione di Rossano, dalla Calabria un esperimento nazionale per il reinserimento dei detenuti

Garanzia Giovani, da parte della Regione Calabria. Acquisizione delle competenze per l’avvio di nuove imprese valorizzando le esperienze acquisite anche con progetti di formazione regionali e nazionali. Costruire e consolidare utili connessioni in termini di filiere di forniture tra i laboratori di produzione artigianale e non, presenti nelle case di reclusione o circondariali regionali, in particolare come quella di Corigliano-Rossano, con la rete delle quasi 700 imprese nate e degli oltre 1000 giovani calabresi che hanno partecipato gratuitamente ai corsi di accompagnamento all’auto-impiego e all’auto-imprenditorialità.

Sono stati, questi, i principali punti di intesa discussi e raggiunti oggi (lunedì 23 maggio) nell’incontro operativo con la direttrice della Casa Circondariale di Corigliano-Rossano Maria Luisa Mendicino, Annarita Lazzarini responsabile Garanzia Giovani della Regione Calabria, Antonello Rispoli dell’Ente nazionale per il microcredito e Francesca Felice responsabile formazione della Lenin Montesanto Comunicazione & Lobbying, società di comunicazione e formazione, soggetto attuatore territoriale dei corsi Yes I Start Up Calabria.

All’incontro, dimostratosi proficuo e foriero di impegni assunti rispetto alle diverse esigenze emerse, hanno partecipato e portato il loro contributo, sia in termini di analisi che di proposte, anche il senatore Fausto De Angelis e l’assessore alle politiche sociali della Regione Calabria Tilde Minasi.

“Parte da qui, dalla Casa di Reclusione di contrada Ciminata Greco, nell’area urbana di Rossano – sottolinea Rispoli – l’ipotesi di un progetto, frutto di una partnership originale e proficua a beneficio del diritto costituzionale alla formazione ed al futuro inserimento socio-economico dei detenuti. Si tratta di un percorso sperimentale, probabilmente unico nel suo genere in Italia che – continua – ha come obiettivo quello di sostenere nella fase finale di detenzione, per le categorie di detenuti che saranno indicate dalla direzione, le concrete condizioni di reinserimento e di avvio di attività d’impresa.

“L’obiettivo – conclude Rispoli ringraziando insieme alla Lazzarini la Direttrice Mendicino per la disponibilità e sensibilità – è quello di garantire un contributo prezioso alla umanizzazione della pena, nel solco delle attività, dei servizi ed in generale delle opportunità che caratterizzano e distinguono da anni la proposta socio-culturale ed educativa della Casa di Reclusione di Rossano, che ha al suo interno un Polo Universitario Penitenziario con Biblioteca, un laboratorio per la lavorazione della ceramica e un laboratorio di falegnameria con strumentazioni all’avanguardia”.

Gestito dalla Falegnameria Santoro, esperienza imprenditoriale territoriale alla seconda generazione, nel 2018 ha sottoscritto con il Ministero della Giustizia una convenzione e si avvale dell’ausilio dei detenuti ospitati dell’Istituto Penitenziario, per sviluppare piani personalizzati di riabilitazione nell’ottica del reinserimento socio-lavorativo.

Promosso dalla Regione Calabria, coordinato dall’Ente nazionale per il microcredito, il progetto potrebbe diventare un valore aggiunto per i detenuti che potrebbero fruire di percorsi di formazione specifici per l’autoimpiego e la start up di impresa.

Autoimpiego e autoimprenditorialità, il programma Yes I Start up Calabria, rivolto a giovani e professionisti fino a 35 anni, per l’avvio di impresa e supporto allo start up con finanziamento fino a 200 mila euro. I numeri continuano a dimostrarlo: più di 1100 i calabresi che hanno già intrapreso il percorso; 680 le attività hanno già avviato la loro impresa; 100 i soggetti attuatori accreditati che aiutano i ragazzi a sviluppare la loro idea imprenditoriale.

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