Il processo, con rito ordinario, e’ stato fissato per il 21 settembre prossimo. Insieme a Ferrero dovranno comparire in aula anche la figlia Vanessa, un nipote, Giorgio, e l’ex moglie Laura Sini. Gli altri imputati sono Giovanni Fanelli, Aiello Del Gatto e Roberto Coppolone, amministratori di alcune delle societa’ fallite, e Cesare Fazioli e Paolo Carini. Al centro delle indagini condotte dalla Guardia di finanza di Cosenza, con il coordinamento della Procura della Repubblica di Paola, il fallimento di 4 societa’ nel settore alberghiero, turistico e cinematografico, Ellemme spa, Blu Cinematografica srl, Blu Line srl e Maestrale srl, dichiarate fallite tra il 2017 e il 2020. Dagli accertamenti sarebbe emersa una gestione spericolata di quella che viene considerata una costellazione di scatole cinesi, in cui, secondo l’accusa, l’unico “dominus” era “Viperetta”. Ferrero era stato arrestato il 6 dicembre scorso mentre si trovava a Milano ed aveva poi ottenuto i domiciliari il 23 dello stesso mese su decisione del Tribunale del riesame di Catanzaro. L’imprenditore non era presente in aula ed e’ rimasto nella sua casa romana.
E’ scoppiato a piangere non appena i suoi legali lo hanno informato che il gup di Paola gli ha revocato i domiciliari. Massimo Ferrero, l’ex proprietario della Sampdoria, era stato arrestato il 6 dicembre 2021 ed era ai domiciliari dal 23 successivo. I suoi legali, gli avvocati Nicola Carratelli, del foro di Cosenza, e Francesca Conte del foro di Lecce, hanno chiesto la revoca della misura in quanto non piu’ sussistenti le esigenze cautelari, dal momento che le aziende del gruppo sono sotto il controllo dell’autorita’ giudiziaria ed anche per le condizioni sia fisiche che psicologiche dell’imprenditore, descritto come “molto provato” dall’esperienza.