“Con il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, l’Unione Europea ha voluto lanciare un segnale chiaro per il raggiungimento di alcuni obiettivi chiave nel settore cruciale della Giustizia, fra i quali il miglioramento dell’efficienza del sistema giudiziario.
Per tali ragioni, è stato avviato un Piano straordinario di reclutamento di personale
amministrativo, diretto a migliorare le prestazioni degli Uffici Giudiziari e a potenziare la struttura dell’Ufficio per il Processo. Gli obiettivi da perseguire sono, fra gli altri, l’abbattimento dell’arretrato e la riduzione della durata dei procedimenti giurisdizionali, oltre che lo svolgimento di attività a supporto dei Giudici, di raccordo fra attività giurisdizionale e cancellerie, nonché l’attuazione della transizione digitale negli apparati della Giustizia.
Il Dipartimento dell’Organizzazione Giudiziaria del Personale e dei Servizi e il Dipartimento per l’Innovazione Tecnologica della Giustizia hanno rilevato, alla data del 30.06.2024, un numero di personale in servizio pari a 8.980 unità.
Tuttavia, la manovra di bilancio 2025 prevede la stabilizzazione straordinaria di un contingente di personale impegnato nell’Ufficio per il Processo di sole 2.660 unità, con una misura quasi sprezzante dell’impegno e del lavoro profuso da chi – nonostante la precarietà del ruolo e le estreme difficoltà nello svolgimento di funzioni del tutto nuove nel panorama italiano – ha accolto con entusiasmo, dedizione, profitto e risultati la sfida di questa nuova figura.
Una simile previsione è del tutto inadeguata ed insufficiente rispetto alle effettive esigenze
degli uffici giudiziari (esigenze degli uffici giudiziari che si sono mostrate all’attenzione di tutti anche durante questi anni di piena operatività dell’Ufficio per il Processo), nonché al mantenimento degli standard qualitativi e quantitativi oramai raggiunti negli uffici (sia sul lato del supporto alla giurisdizione, che su quello dell’ausilio alla cancellerie e del raccordo fra queste ultime e la giurisdizione), come dimostrato a chiare lettere dalle relazioni periodiche sull’amministrazione
della Giustizia.
È nota, del resto, la presa di posizione dell’Associazione Nazionale Magistrati (espressa a chiare lettere nella delibera all’unanimità del 14.12.2024 del Comitato Direttivo Centrale) a favore della stabilizzazione dell’intero contingente organico previsto dal P.N.R.R. per l’Ufficio per il Processo, peraltro sostenuta dal Presidente della Corte di Appello di Catanzaro in occasione
dell’inaugurazione dell’anno giudiziario 2025 (v., al riguardo, la relazione della Presidente,
pubblicata il 25.01.2025).
Deleteri sarebbero gli effetti di un ritorno al passato, ovverosia ad una Giustizia priva
dell’Ufficio per il Processo: non solo perché vi sarà un sicuro peggioramento dello standard di qualità dei servizi resi ai cittadini, ma anche perché vi sarà un’imperdonabile perdita di risorse umane, di elevata competenza e professionalità, formatesi negli Uffici della Giustizia, con il rischio tangibile di mandare in fumo energie, tempo, formazione, in spregio ai canoni di buona gestione delle risorse umane, che devono appartenere ad una buona e moderna amministrazione.
Pertanto, in assenza di una seria e concreta prospettiva di stabilizzazione per tutti i precari della Giustizia, gli Addetti all’Ufficio per il Processo della Corte di Appello di Catanzaro e del Tribunale di Catanzaro dichiarano di aderire allo sciopero indetto per il 31 gennaio 2025, riguardante tutti i lavoratori precari del P.N.R.R. Giustizia, anche al fine di lanciare un messaggio: quanto finora fatto per il mantenimento in vita dell’Ufficio per il Processo è insufficiente e le dichiarazioni di intenti, per quanto da noi apprezzate, non bastano.”