Un gioco per svelare il legame tra potere, denaro, legalità e povertà. È l’innovativo strumento di educazione finanziaria proposto ieri da Banca Etica ad un gruppo di volontari di Arci Servizio Civile di Lamezia Terme riuniti presso il centro culturale Civico Trame.
Un esperimento ben collaudato quello de “I giochi delle banche”, che mira a far riflettere i giovani adulti sull’impiego consapevole del denaro e che induce i risparmiatori a domandarsi se l’interesse più alto è il valore principale da ricercare in un investimento.
“Spesso riteniamo che la finanza sia una materia troppo complicata e finiamo per disinteressarci al modo in cui viene utilizzato il nostro risparmio una volta che lo depositiamo in banca. È così che, spesso inconsapevolmente, finiamo per alimentare meccanismi, come quelli alla base dell’attuale crisi finanziaria, finalizzati a massimizzare l’interesse di pochi a danno di molti” – spiega Banca Etica.
Ma esiste un solo tipo di finanza o è possibile anche un ruolo alternativo del risparmio come motore del cambiamento? È una delle domande che il gioco ha stimolato.
I partecipanti hanno potuto interpretare il ruolo dei banchieri o dei risparmiatori. Le scelte di investimento producono sempre conseguenze “non economiche”: così scegliendo un operatore finanziario o l’altro i ragazzi hanno optato anche se far crescere un’economia socialmente e ambientalmente responsabile, o invece alimentare un’economia che apparentemente arricchisce pochi, ma crea disagio sociale e distruzione dell’ambiente in cui viviamo. Con questa ottica è stato possibile sperimentare non solo l’impatto economico, ma anche sociale, ambientale ed etico delle scelte adottate da ognuno.
L’obiettivo dell’attività, e più in generale la mission di Banca Etica, è quella di “svolgere una funzione educativa nei confronti del risparmiatore e del beneficiario del credito, responsabilizzando il primo a conoscere la destinazione e le modalità di impiego del suo denaro e stimolando il secondo a sviluppare con responsabilità progettuale la sua autonomia e capacità imprenditoriale”, come recita l’art. 5 dello stesso Statuto di Banca Etica.
Educare alla finanza etica – è emerso dal gioco proposto e dalle riflessioni dei partecipanti – è fondamentale per promuovere una società più consapevole, responsabile e orientata verso obiettivi di sviluppo sostenibile e giustizia sociale.
Consumatori consapevoli delle implicazioni etiche e sociali dei propri investimenti e delle proprie scelte finanziarie, sono più propensi a fare scelte che promuovono il bene comune. Un’utenza educata alla finanza etica è più incline a richiedere maggiore trasparenza e responsabilità da parte delle istituzioni finanziarie e delle imprese. Questo può portare a una maggiore pressione per norme e regolamenti più rigorosi, garantendo che le pratiche finanziarie rispettino standard etici più elevati. Se i cittadini comprendono il funzionamento del sistema finanziario e sono in grado di prendere decisioni informate, possono influenzare in modo più significativo le politiche economiche e finanziarie.
Il laboratorio, che ha coinvolto attivamente i partecipanti, si è concluso con un confronto animato sull’importanza dell’informazione sul sistema finanziario e sull’impatto positivo o negativo che le scelte finanziarie hanno sulla qualità della vita e sul pianeta.
Nella stessa giornata è stato eletto il nuovo Gruppo di Iniziativa Territoriale (GIT) Calabria Centro Nord di Banca Etica per il triennio 2024-2027, che contribuirà a determinare le politiche della banca e a tenere vivo lo spirito cooperativo e mutualistico che la contraddistingue.