“Sulle mense scolastiche, reagendo in maniera scomposta alle nostre puntualizzazioni sui costi del servizio, il consigliere comunale Valerio Donato ha dimostrato ancora una volta di comportarsi come suol dirsi da cattivo maestro. E nella sua scriteriata campagna diffamatoria ha trascinato il prode Gianni e il tenero Stefano a fargli da spalla, tirando fuori il peggior ABC che la politica possa offrire, ovvero quello della strumentalizzazione a ogni costo, pur di infangare l’immagine dell’Amministrazione.
Il consigliere Donato e i suoi allievi dimostrano di non avere compreso la differenza tra il prezzo di aggiudicazione delle gare di affidamento del servizio mensa scolastica in alcune grandi città – da noi citate per fare capire come il problema dei costi lievitati sia di rilievo nazionale – e le tariffe che le stesse amministrazioni, laddove abbiano a disposizione ulteriori risorse, possono riservare ad alcune fasce fissando un prezzo inferiore. È questo il nodo del problema da noi sollevato, ovvero la disponibilità o meno di risorse adeguate, altro che la solita litania citata dal cattivo maestro. Non vogliamo ripeterci, ma con i 106mila euro finora reperiti, a cui si aggiungeranno altri 51mila euro in sede di variazione di bilancio, il Comune di Catanzaro ha attivato il servizio in partenza lunedì prossimo e individuato i criteri per venire incontro alle famiglie meno abbienti e che hanno più di un figlio. Certamente, con questi soldi non riusciremo nemmeno a venire incontro ai bisogni di tutte le fasce più in difficoltà. Senza nasconderci, abbiamo semplicemente detto la verità, a dispetto di chi coltiva la passione degli attacchi personali. Incredibilmente, ancora una volta, Donato, Parisi e Veraldi pretendono di dispensare giudizi e pagelle che non ci riguardano, perché gli unici a potersi esprimere alla fine del nostro mandato saranno i cittadini. Perché un conto è svolgere il proprio ruolo di opposizione, un altro è limitarsi a dare sfogo al proprio livore”.
Lo affermano in una nota i consiglieri comunali Francesco Assisi, Alberto Carpino e Igea Caviano.