“I Consiglieri leghisti avrebbero potuto, banalmente, consultare l’albo pretorio del Comune e attingere lì tutte le informazioni relative alla Bandiera Blu. Ma poiché scrivere un comunicato è assai più semplice e meno faticoso che documentarsi sugli atti, hanno preferito la seconda opzione. Giusto per darsi un briciolo di visibilità.
Gli atti raccontano che la Regione Calabria, dopo la denuncia da parte dei consiglieri regionali di opposizione, con un avviso “lampo” di luglio 2023 ha deciso di supportare i Comuni che avevano ottenuto il riconoscimento della Bandiera Blu per il 2023 con un finanziamento a valere sul POR Calabria 2014/2020 di 15.000 euro per “azioni di divulgazione della Bandiera Blu” nel periodo estivo, fissando rigorosi paletti sulla tipologia della spesa e sulla scadenza tassativa dell’utilizzo del contribuito entro il 30 settembre. Quindi, nemmeno un mese e mezzo di tempo.
L’Amministrazione comunale di Catanzaro ha avuto approvato con decreto regionale il contributo il 14 luglio e ha bruciato i tempi di programmazione, impegni di spesa, affidamento dei servizi e realizzazione delle attività entro la data fissata. Ciò è stato possibile anche grazie all’affidamento dei servizi a una sola società di comunicazione, con legittima procedura di affidamento sottosoglia, scegliendo un soggetto specializzato, con un curriculum che ne comprova l’affidabilità e diretto da un noto esperto comunicatore, conosciuto e apprezzato in modo bipartisan. Il tutto, solo dopo aver acquisito ed esaminato tre programmi differenti e i relativi preventivi.
La natura della scelta, da parte dell’Ente, è stata improntata a criteri di pura oggettività. Chi insinua che altre variabili abbiano giocato un ruolo, lo fa arbitrariamente, senza fornire alcun riscontro a quelle stesse insinuazioni e perché convinto, evidentemente, che i metodi da macchina del fango, del populismo e dell’avvelenamento dei pozzi, in politica paghino. Contento lui, contenti tutti. Ciascuno è libero di dare al proprio ruolo la dignità che ritiene più giusta.
La Società di comunicazione ha realizzato nei tempi disposti, pena la perdita del contributo, tutte le attività previste dall’avviso della Regione e dal progetto approvato. Quest’ultimo, per scelta, non prevedeva le classiche forme di pubblicità, a rischio autoreferenzialità, ma eventi e materiali divulgativi che rimanessero nel tempo per supportare la strategia di comunicazione di Bandiera Blu, che non si esaurisce certo in un’estate. Come che sia, la campagna divulgativa del Comune, oltre alla produzione di materiali multimediali e di videoclip realizzati con soli 15mila euro comprensivi di Iva, è passata attraverso una serie di attività che hanno avuto eco e risonanza di larga diffusione. Ma di questo forse i Consiglieri della Lega non si sono accorti, perché nel periodo estivo evidentemente non frequentano il quartiere marinaro, fulcro della strategia di Bandiera Blu, che ha trovato spazio all’interno di una vetrina internazionale come il Magna Grecia Film Festival, oltre che in trasmissioni di rilevanza nazionale e, naturalmente, sul sito comunale. Quest’ultimo ospita una sezione tematica specifica su Bandiera Blu. Infine “La notte del mare”, evento svolto a Catanzaro Lido – Area Gaslini il 24 agosto, cui hanno partecipato due artisti di fama nazionale ed internazionale, che non ha solo presentato Bandiera Blu, ma ha coinvolto e valorizzato il vasto mondo delle istituzioni, della scuola e del volontariato associativo impegnato nella difesa del mare e poi la cartellonistica divulgativa per l’Area protetta delle Dune di Giovino, che così tanto ha contribuito all’ottenimento della Bandiera Blu e i gadget promozionali.
Com’è evidente, sono state fatte numerosissime e qualificate iniziative, realizzate nel quadro delle maglie obbligatorie fissate dalla Regione Calabria nell’approvazione del progetto, che costituiscono elemento importante per una campagna di divulgazione seria e che può durare nel tempo, cui i rappresentanti della Lega evidentemente non sono abituati oppure, volutamente, fingono di non comprendere. Per questo ci saremmo aspettati semmai la domanda contraria, per sapere come abbia potuto fare la società affidataria a realizzare così tante attività con un volume di risorse così risicato.
La verità è che, ancora una volta, i leghisti preferiscono buttare la politica in caciara, evitare di informarsi per tempo, evitando così di sforzarsi di dare un contributo alla città pur nel ruolo di opposizione a cui gli elettori li hanno destinati. Perché, è il caso di ribadirlo, è molto più facile vergare comunicati che assumersi responsabilità”.