“Il fermo di Gabriele Carchidi, le modalità con cui è avvenuto, le probabili ragioni remote che l’hanno provocato ci inquietano non poco.
Ci inquietano perché Carchidi è un volto noto, un giornalista conosciuto per i suoi articoli e le sue battaglie coraggiose, che, in quanto tali, entrano spesso anche laddove non dovrebbero entrare. Per Carchidi non c’è guappo o politico che tenga, non esiste divisa che non si possa attenzionare: chi corrompe e si fa corrompere stia certo di aver trovato, in lui, il proprio peggior nemico!
Si comprende bene, dunque, come il direttore di ‘Iacchitè‘ infastidisca tutta una serie di prepotenti e di affaristi, che sarebbero ben lieti di metterlo a tacere. I tempi sono propizi: il Parlamento prepara l’approvazione definitiva del DDL sicurezza, nel Paese si respira un clima securitario che richiama gli anni più bui della nostra repubblica e una penna pronta a denunciare anche il malaffare che travalica le mura di caserme e questure crea tensione. Tutto ciò sembra costituire l’humus ideale per l’arresto di ieri.
È per queste ragioni, ben consapevoli che ‘a pensar male si fa peccato, ma quasi sempre ci si azzecca’, che i parlamentari di AVS hanno già presentato un’interrogazione a risposta scritta ai Ministri dell’Interno e della Giustizia”.
Il Sen. Peppe De Cristoforo nella sua interrogazione chiede con forza infatti ,alle autorità competenti di avviare delle verifiche sul comportamento degli agenti coinvolti e di procedere celermente con le opportune sanzioni, qualora dovessero emergere condotte in linea con un vero e proprio abuso di potere.
Il rispetto delle libertà costituzionali, prosegue De Cristiforo, è uno degli elementi fondanti della nostra Repubblica ed è bene ribadirlo a tutti i livelli: i nostalgici del pugno di ferro, gli amici di Orbán e Trump, gli sceriffi di provincia non sono compatibili con i princìpi dello Stato di diritto, libertà di stampa compresa”.
E’ quanto si legge in un comunicato stampa di Sinistra Italiana Cosenza.