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Maradei (Italia del Meridione): Il Ponte sullo Stretto di Messina, un Progetto Strategico per il Sud e per l’Italia”

“Il progetto del Ponte sullo Stretto di Messina è una delle opere infrastrutturali più ambiziose e straordinarie di questo secolo e Italia del Meridione lo sostiene con forza, convinto che rappresenti una vera opportunità per il futuro del Sud Italia e per l’intera Nazione. Il ponte è stato progettato dai più qualificati professionisti al mondo nelle discipline ingegneristiche, geologiche e ambientali coinvolte, per affrontare e superare le sollecitazioni indotte dai terremoti e dal vento e per minimizzare gli impatti sulle componenti ambientali dello Stretto, garantendo stabilità, sicurezza e sostenibilità, non solo nel breve periodo, ma anche per le generazioni future.

Questa infrastruttura, che collega la Sicilia al continente, è molto di più di un semplice ponte: è un simbolo di riscatto e crescita per il mezzogiorno d’Italia, un segno tangibile che il Sud Italia può e deve giocare un ruolo centrale nel contesto mediterraneo. La costruzione del ponte non solo migliorerà la mobilità tra le due sponde, ma stimolerà anche uno sviluppo economico senza precedenti, favorendo il commercio, il turismo, la nascita di nuove attività imprenditoriali e, quindi, creando nuove opportunità di lavoro per migliaia di cittadini del Sud che non saranno costretti ad emigrare per realizzarsi come donne e uomini.

Il Ponte sullo Stretto di Messina sarà la chiave per rafforzare la centralità del Meridione nel Mediterraneo, un punto di congiunzione strategica tra l’Europa e l’Africa, tra il Nord e il Sud; potenziare la rete logistica tra le due sponde del Mediterraneo significa migliorare l’efficienza dei trasporti, ridurre i tempi di percorrenza e rendere il Sud Italia un hub fondamentale per il commercio internazionale.

Il ponte, quindi, rappresenta un preciso investimento geopolitico che l’Italia e l’Unione Europea hanno scelto di fare nonostante i veti provenienti dalle lobbies nazionali e internazionali interessate a mantenere il sud in condizioni di sottosviluppo e l’Italia tutta lontana dalle principali rotte logistiche mondiali.

Il ponte non sarà una “cattedrale nel deserto” come molti commentatori più o meno interessati vogliono far intendere ma è intimamente connesso ad un articolato sistema di riqualificazione infrastrutturale della Calabria e della Sicilia che sta portando alla modernizzazione delle strade e delle ferrovie, con tanti cantieri già attivi e tanti in procinto di essere aperti.

Il Ponte sullo Stretto di Messina rappresenta un’opportunità per incrementare il PIL di Calabria e Sicilia in modo significativo, fino a valori di oltre il 6% annui nel medio-lungo termine, grazie al rafforzamento della centralità geografica nel Mediterraneo e all’integrazione delle regioni nelle principali reti economiche mediterranee. Il ponte diventerà una piattaforma strategica per scambi commerciali internazionali, investimenti in infrastrutture logistiche e il consolidamento di nuovi settori economici, tra cui tecnologie avanzate, ricerca e sviluppo, e innovazione industriale.

L’infrastruttura, oltre ad avere un impatto positivo sull’economia, dimostra che il Sud Italia può essere il motore di sviluppo del nostro Paese. Il Ponte sullo Stretto non è solo un progetto ingegneristico, ma una sfida vinta dal Meridione per dimostrare che il Sud è protagonista della sua rinascita.

A chi dice che prima del ponte serve altro, noi diciamo che il Mezzogiorno, tenuto al margine nel passato dai grandi investimenti infrastrutturali nazionali, ha il diritto di avere il ponte e tutto il resto e chi si oppone alla costruzione del ponte lo fa perché è consapevole che i vantaggi alla cittadinanza saranno tali da ridurre il peso della vecchia e fallimentare politica clientelare rispetto alla politica di sviluppo che noi propugniamo.

L’Italia sarà ciò che il Sud sarà e su questo assunto Italia del Meridione è convinta che questa opera sia un pilastro indispensabile per uno strutturale rilancio economico e sociale della Sicilia, della Calabria e dell’intero Sud Italia, un’opera che fa parte di una visione complessiva per una Nazione unita, forte e moderna, dove ogni regione, dal Nord al Sud, ciascuna nelle proprie specificità, deve avere pari opportunità di crescita e prosperità. L’appoggio convinto e totale alla realizzazione di questa opera conferma la nostra visione per una maggiore equità, una giustizia territoriale e una idea di crescita orientata al futuro che finalmente includa anche il Meridione nel cuore pulsante dell’Italia e dell’Europa”. Lo afferma in una nota il responsabile della commissione regionale infrastrutture e sviluppo di Italia del Meridione, Giuseppe Maradei.

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