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Da beni confiscati a beni comuni: il percorso formativo per gli ETS di Libera e del CSV Calabria Centro

Il 25 marzo 1995 nasceva “Libera”,  il 7 marzo dell’anno seguente la legge 109 sui beni confiscati completava la sua “mission”: quella, cioè, di dare voce all’indignazione generale provocata dalla scia di sangue lasciata dalla criminalità organizzata e scegliere di colpirla nei suoi beni. Da allora la strada verso la confisca ed il riutilizzo dei beni da restituire alla collettività non si è più arrestata, tanto che si contano 1132  esperienze in tutta Italia di beni confiscati alla criminalità e riutilizzati per finalità sociali,  a completamento del lavoro svolto dalle forze dell’ordine e dalla magistratura.

A sciorinare i dati che riguardano in particolare la Calabria sono stati Giuseppe Borrello, referente di Libera Calabria, Elvira Iaccino, referente di Libera Catanzaro, ed Umberto Ferrari del Coordinamento regionale, promotori di un incontro con il mondo del Terzo Settore nella sede del CSV Calabria Centro a Catanzaro: 5mila sono i beni confiscati in Calabria, perlopiù terreni ed appartamenti, che vengono destinati per l’81% ai Comuni, e 147 sono quelli riutilizzati, con una percentuale pari al 15%.

Ed è proprio al fine di stimolare la partecipazione degli ETS nell’affidamento dei beni, affinché diventino patrimonio comune per il bene della collettività, che Libera ha trovato sponda nel CSV Calabria Centro per l’avvio di un percorso formativo volto a condividere – come ha chiarito il presidente del CSV Nicola Nocera – informazioni ed esperienze per accedere all’utilizzo dei beni e per inoltrare la richiesta, per incrementare la conoscenza sulla normativa antimafia e sul ruolo dell’Agenzia nazionale, e migliorare le competenze con corsi in presenza e online, e visite nelle strutture che ormai rappresentano buone pratiche di riutilizzo sociale a livello regionale.

Un’opportunità per l’associazionismo calabrese che restituisce centralità ed incisività al ruolo svolto dal CSV, ha pertanto precisato Gianni Romeo, coordinatore dei CSV calabresi: tenendo conto degli oltre 1500 ETS iscritti al RUNTS, si può ben comprendere, quindi, come il percorso formativo possa tradursi in una concreta occasione di approfondimento di tematiche generali che vanno ben oltre la semplice  questione di giustizia sociale.

Non hanno voluto mancare all’appuntamento il sindaco di Catanzaro, Nicola Fiorita, che ha ricordato come il percorso all’interno di Libera abbia segnato la sua biografia personale, manifestando il proprio compiacimento nel constatare che, dopo tanti anni,  non sia mai venuta meno l’esigenza di legalità; il capo gabinetto della Prefettura Vito Turco, che ha parlato di “fusione perfetta” con il Terzo Settore per l’aggressione dei beni ed il reinvestimento degli utili per utilità sociali; e poi ancora, il portavoce del Forum Terzo Settore di Catanzaro-Soverato Rosario Bressi, il presidente regionale delle Pro Loco Filippo Capellupo, il presidente della cooperativa Coriss Salvatore Maesano e Luigi Veraldi della CGIL.

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