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Muraca (PD): “La destra calabrese si interroga sul costo dei ricorsi sul Ponte, ma omette lo scempio dei tagli del Governo sulla Calabria”

“Trovo del tutto stucchevoli e fuori luogo le affermazioni di esponenti del centrodestra calabrese che si affannano ad inveire contro il ricorso avanzato dal Comune di Villa San Giovanni e dalla Città Metropolitana di Reggio Calabria sulla procedura di Via per il Ponte sullo Stretto. Quel ricorso è non solo legittimo, come è prerogativa di ogni ente pubblico che intenda verificare la correttezza di un procedimento amministrativo pubblico, a garanzia del diritto di ogni cittadino, ma anche opportuno, considerando anche le recenti risultate del Tar del Lazio che ha considerato le osservazioni presentate in attesa di entrare nel merito di una valutazione che non tiene conto di ben 60 prescrizioni. “. E’ quanto afferma in una nota il Consigliere regionale del Partito Democratico Giovanni Muraca.

“Sarebbe interesse di tutti approfondire e comprendere la ratio che abbia spinto la Commissione Via a procedere così speditamente senza tener conto delle prescrizioni. Risulta oggettivamente miope pensare di procedere su un progetto cosi impattante come quello del Ponte Sullo Stretto bypassando completamente il dialogo con le istituzioni e con le comunità territoriali, così come trovo assurdo che la procedura di Via sia stata emessa senza tener conto delle numerose prescrizioni tecniche formulate. Ed è quello che vogliono chiarire anche i giudici amministrativi, stando alle notizie riportate su tutta la stampa nazionale. Ai dubbi sollevati dal Consigliere forzista Talerico, che addirittura si pone interrogativi sulla provenienza territoriale dei professionisti individuati per l’estensione del ricorso, dobbiamo forse ricordare gli enormi affidamenti estesi dalle Asp calabresi nei confronti di remuneratissimi consulenti che nella migliore delle ipotesi la Calabria l’hanno vista, forse, soltanto in cartolina?”.

“Tanto basta – sostiene l’esponente del Pd – per definire quantomeno fuori luogo gli slanci in avanti degli esponenti destra calabrese. Sarebbe, comunque, utile se identico piglio da ragionieri lo usassero quando i soldi dei cittadini rischiano di perdersi fra i rivoli dei provvedimenti che la Regione intraprende nel colabrodo della sanità calabrese, ad esempio, o nello scempio delle risorse sottratte dal governo al diritto allo studio, o ai trasferimenti per i servizi ai Comuni, o nello storico scippo al Sud dell’autonomia differenziata”.

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