“Dopo la boutade su Chernobyl, imbeccato da una domanda preconfezionata della sua collega di partito Comarola, Giorgetti ha ripreso con la sua narrazione cantilenante e pseudo-fasulla sul Superbonus 110%. Col solito slang apocalittico, il ministro leghista ha parlato di un imprecisato quadro contabile che sarebbe peggiore di quello gia’ negativo da lui tratteggiato i mesi scorsi. Come spesso gli accade, il titolare del Mef si esprime senza citare un dato o un numero, ma cercando solo l’iperbole o la chiacchiera in vernacolo. Giorgetti ha detto che quella per il Superbonus 110% e’ “un’allucinazione” che deve finire. E’ curioso sentire il titolare del Tesoro che sta autografando un esborso pluriennale da 12 miliardi per il ponte sullo Stretto parlare di stati allucinogeni”. Cosi’ in una nota il vicecapogruppo M5s alla Camera Agostino Santillo.
“Oltretutto – sottolinea -banalizzando il “furto con scasso” ai fondi di coesione di Sicilia e Calabria. Per noi quello si’ che e’ un vero e proprio delirio, non il Superbonus 110%. Il ministro “allucinato” forse non si e’ accorto che in queste ore c’e’ mezza maggioranza che sta smuovendo mari e monti perche’ si arrivi a un prolungamento della misura. Che a nostro giudizio e’ inevitabile: che si tratti di una proroga vera e propria o di un “Sal straordinario”, i cantieri aperti devono arrivare in fondo o rischiamo un caos che, a confronto, gli incubi di Giorgetti sembreranno sogni paradisiaci. Soprattutto il ministro deve capire che vanno sbloccati i crediti incagliati, come la presidente Meloni aveva a piu’ riprese promesso prima di varcare la soglia di palazzo Chigi. Quindi ora basta sparate ad alzo zero: l’opinione di Giorgetti sul 110% la conosciamo, ma adesso, in appoggio a una manovra irricevibile per inconsistenza, dobbiamo evitare di aggiungere disastro al disastro. E far arrivare in fondo tutti i lavori. Domani al Pantheon – conclude – manifesteranno gli esodati del Superbonus: Giorgetti vada ad ascoltarli, potrebbe fargli bene per attenuare le sue visioni”.