«Confcommercio Calabria ha lanciato, fra gli imprenditori del territorio un breve sondaggio che ha l’obiettivo di “portare alla luce lo stato attuale dei livelli occupazionali nel terziario calabrese. In particolare, far emergere il gap esistente tra domanda e offerta di lavoro”. Un questionario rivolto a imprenditori di diversi settori, una platea varia e variegata, quindi, a cui si chiede di rispondere a soli 10 quesiti. Fra questi, uno cattura la mia attenzione e anche quella di diverse altre persone che mi hanno segnalato l’allusione vagamente tendenziosa e strumentale al Reddito di cittadinanza: “Quali difficoltà trova nel reperire personale?” questo l’elenco delle risposte messe a disposizione: “Indisponibilità a lasciare il reddito di cittadinanza”; indisponibilità a orari/giorni proposti; Retribuzione giudicata troppo bassa; mancanza competenze di base; scarso interesse per la mansione proposta”».
«Trovo questa iniziativa di Confcommercio Calabria molto interessante, non sono tuttavia convinta che un approccio così generalizzato possa far emergere realmente il gap fra domanda e offerta di lavoro soprattutto perché ritengo che un rifiuto di un posto di lavoro, in linea teorica, dovrebbe basarsi quasi esclusivamente su un’offerta poco conveniente, quindi sulla non equità fra retribuzione e mansioni richieste. Certamente il questionario in oggetto può essere un primo passo e offrire un punto di vista unilaterale: quello dei datori di lavoro, ma è vero che in questo momento in Italia il dibattito è alimentato in primis dal mondo delle imprese che lamentano le tante difficoltà a reperire manodopera. Mi auguro che Confcommercio Calabria non voglia cavalcare l’onda della polemica sterile contro il reddito di cittadinanza e, anzi, allo stesso tempo si ponga due domande su quello che è avvenuto ai salari negli ultimi anni. In Italia abbiamo una questione salariale enorme da affrontare e anche urgentemente. Bisogna partire da una considerazione: i giovani non sono parassiti, hanno voglia di lavorare ma hanno anche voglia di essere retribuiti nel modo giusto come ci detta la Costituzione. Se le offerte sono congrue e dignitose i giovani corrono. Inoltre suggerisco di aggiungere un ulteriore quesito al sondaggio relativo, questo, alle modalità di ricerca delle risorse umane da parte degli imprenditori. Se le offerte di lavoro arrivano ai beneficiari del reddito di cittadinanza tramite centri per l’impiego, al terzo rifiuto il sostegno viene revocato, quindi il percettore “parassita” viene incentivato ad accettarlo un lavoro che prevede un regolare contratto. Mi rendo conto che il tema dei centri per l’impiego in Calabria sia ostico e anche su questo da parte della sezione regionale di Confcommercio mi aspetto parta una sonora strigliata indirizzata alla Regione Calabria» è quanto scrive la parlamentare europea del Movimento 5 stelle, Laura Ferrara, in una nota.
Qui link al sondaggio: https://forms.gle/VRvTvwmND9qYqMwL7