Non è stata la Tonno Callipo che aveva bene impressionato nelle quattro vittorie finora, poco lucida e consapevole dei propri mezzi ha lasciato campo libero al Siracusa, che ha dimostrato di meritare una classifica migliore di quella attuale. E dire che l’inizio promettente di Vibo, anche con diversi punti di vantaggio, lasciava presagire un altro epilogo. Invece, quando si commettono errori nelle scelte finali e di fatto non si mette palla a terra, allora è inevitabile essere sopraffatti dall’avversario. C’è sicuramente da salvare la voglia di riscatto palesata nel lunghissimo terzo set, ben 37 minuti, ed anche nel quarto, dove appunto le scelte fatte in campo non hanno premiato i giallorossi che, per impegno e volontà meritavano sicuramente di giocarsela al tie break. Ma quando al di là della rete i vari Cascio (top scorer con ben 25 punti), Chiesa e Bazzano si alternano così proficuamente negli attacchi vincenti, allora le possibilità di primeggiare si annullano. In casa-Callipo non sono bastati i 18 punti di Mille ed i 14 di Mariano, che in settimana non è stato in perfette condizioni e purtroppo si è visto in campo. Menzione la merita il giovanissimo Borgesi, 9 punti e addirittura da solo la metà dei muri (ben 6) di squadra.
Nel primo set la parità dura poco, dopo il 3-3 infatti, è la Tonno Callipo a prendere le redini del match trovando linearità e concretezza di gioco. Mariano (ben 7 punti in questo primo set, che però si ferma sul più bello, ovvero sul 20-17) a dare la spinta (11-8), ben supportato da Saragò e Borgesi dal centro. E quando Siracusa si avvicina a -1 (11-10), ecco proprio i centrali vibonesi puntuali a riportare avanti Vibo (13-10). Il tecnico ospite Peluso richiama Chillemi per Bazzano, che nell’immediato non dà risultati ma poi sarà – con Andrea Chiesa, oltre al super Cascio – una delle chiavi vincenti per Siracusa. Vibo quindi continua apparentemente senza ostacoli: un ace di Mariano vale il 15-11 e Siracusa opta per il primo time out. Il match resta nelle mani dei giallorossi, che ancora con Saragò, Mille e Mariano conducono sempre nel punteggio riportandosi avanti di 4 punti (21-17). La squadra ospite però non molla e quando sembra scarica eccola ritornare reattiva, accorciando nuovamente a -1 (21-20), proprio con un muro di Bazzano su Mariano. Vibo non è più lucido e sembra accusare i colpi di Siracusa, così è Piccioni a chiamare il suo primo time out. Due errori ospiti portano Vibo sul 23-20, ma il set resta in bilico e stavolta sono tre errori di Vibo a portare alla parità (23-23). Momento topico del set: secondo time out per Vibo, ma alla ripresa un ace ancora di Bazzano – con Pisani che rileva Augugliaro – ed un muro su Saragò, consegnano l’incredibile set a Siracusa (23-25).
Nel secondo set Piccioni riporta dentro Augugliaro, ma sullo svantaggio 7-10 opererà nuovamente il cambio – definitivo – con Pisani. Prima è Siracusa a partire meglio: 1-4 e Vibo è come se avesse perso fiducia, andando a sprazzi. Come quando Mille ed un muro di Borgesi riportano sotto Vibo (6-7). Ma l’alternanza continua e stavolta Siracusa sembra prendere il largo, sospinto da Andrea Chiesa, che con un ace porta avanti i suoi 13-7, nonostante il time out di Piccioni poco prima. Che si ripete anche sotto 9-16, con Siracusa ancora più inarrestabile. Il tecnico giallorosso prova anche con l’ingresso di Tassone ma i siciliani continuano ad essere concreti in attacco, non solo con Chiesa ma anche, a turno, con Cascio e Germano (14-21). Vibo ha un’involuzione, soprattutto non riesce più a mettere palla a terra con i suoi attaccanti, e Siracusa deve soltanto gestire il vantaggio (16-23). Subito dopo, un’invasione siciliana potrebbe essere la scintilla per i giallorossi, che però sbagliano due volte dai nove metri, consegnando il doppio vantaggio ai siciliani (18-25).
Nel terzo set nonostante lo 0-2 iniziale di Siracusa è Vibo che ha una grande reazione, infatti dopo la parità 6-6, sono proprio i giallorossi che tornano concreti in attacco e staccano i siciliani (10-7, 13-11). E trovano ancora le giuste contromisure a Chiesa e Bazzano, mantenendo così un margine di 3-4 punti (17-14, 19-15) quando entra Zangari per Saragò al servizio. Finale di set palpitante con Vibo che vuole prolungare il match mentre Siracusa punta a chiuderlo subito. Time out di Piccioni sul 20-18, dopo che nell’altro campo i soliti noti, Bazzano e Chiesa, accorciano appunto a -2. Vibo conduce nel punteggio fino alla fine, non manca anche del nervosismo per un’invasione aerea giallorossa che provoca il giallo a capitan Mille reo di proteste verso l’arbitro. Vibo non molla di un centimetro e ci vogliono ben 5 set-point per accorciare le distanze, alla fine dopo vari tentativi è un attacco di Mariano che vale il 30-28 tra l’entusiasmo del pubblico presente.
Nel quarto set tensione a go-go ed all’inizio si viaggia punto a punto (4-4, 7-7), fino a quando però Siracusa perde qualche colpo perché i suoi attaccanti, Bazzano e Chiesa in primis, sembrano accusare la stanchezza. Così Vibo (sull’8-7 entra Tassone per Mariano) passa a condurre 12-8, quando Peluso chiama time out. Che sembra rinvigorire Di Bella e compagni (12-10) per merito di Cascio, lui affatto stanco, anzi continua ad attaccare perfettamente tenendo su Siracusa, che accorcia nuovamente sul 15-14. Un’invasione di Borgesi consegna la parità agli ospiti e dopo un errore di Tassone, coach Piccioni chiama tempo per Vibo sotto di uno (15-16). Da qui in avanti Siracusa spinge sull’acceleratore (18-20) ma Vibo non demorde e raggiunge la parità sia a 20 che a 21, quando entra nuovamente Zangari al servizio (per Saragò), andando anche in vantaggio (23-21). Ma un Siracusa mai domo resta in partita e si vede annullare ben 3 match-point. Al quarto nulla può Vibo sull’attacco di Chiesa, riemerso dopo che Cascio si era caricato sulle spalle l’intero peso dell’attacco. Così non basta la buona volontà a Vibo, che aveva creduto di portare il match al tie break. E domenica prossima esame di laurea a Lamezia.
INTERVISTA. Facciamo notare ad un deluso coach Piccioni come dopo quel buon primo set, condotto spesso in vantaggio, anche di 4 punti (21-17), sia davvero inverosimile averlo perso, così il tecnico ripercorre amaramente quel finale… “Diciamo anche che vincevamo 23-20 in quel primo set – sottolinea – però dopo il time out loro, abbiamo sbagliato in serie: una battuta, due attacchi, quindi un ace loro sulla linea ed una murata presa, praticamente abbiamo smesso di giocare. Ovviamente abbiamo subìto il contraccolpo nel secondo set, nonostante fosse prevedibile ed avevo messo in guardia i ragazzi che dovevamo cancellare l’epilogo del primo set. Nonostante tutto però ci abbiamo provato, vincendo il terzo ai vantaggi e nel quarto avevamo il tie break alla nostra portata, purtroppo però loro hanno avuto più voglia di vincere di noi.” Nel secondo set abbiamo notato quasi una perdita di fiducia nella tua squadra… “Perdere un set come il primo taglia le gambe a chiunque, nel senso che vengono meno un po’ di certezze. Consideriamo anche che qualche elemento non ha girato secondo i suoi standard, visto che in settimana è stato febbricitante. Però non è il singolo che deve fare la differenza, anche perché nel quarto set siamo avanti noi 23-21 ed il break di vantaggio, per cui è un vero peccato. Sapevamo delle difficoltà della partita, perché comunque Siracusa è un’ottima squadra e non merita la classifica che la vede attardata. Cercavano quindi l’exploit e noi dovevamo fare in modo che ciò non avvenisse a Vibo, invece ci abbiamo messo del nostro.” A voler vedere il bicchiere mezzo pieno, positivo quel vostro riscatto nel terzo ed anche un quarto set iniziato bene… “Lì l’abbiamo agguantato con le unghie, partendo ad handicap nel quarto, però poi l’abbiamo rimesso in carreggiata, andando avanti di qualche punto. Tuttavia non eravamo con la solita aggressività e lucidità, perché le occasioni per mettere la palla a terra le abbiamo avute. Però è chiaro che se abbiamo un gioco scontato e chiudiamo il colpo in attacco il risultato è quello, ovvero di prendersi la murata. E poi non c’è la palla dopo: la palla da mettere a terra è proprio quella. Anche nella gestione dell’ultimo punto, assodato che si deve decidere in una frazione di secondo, abbiamo sbagliato la scelta.” In questo bisogna crescere? “Sicuramente, ma è un peccato perché stiamo facendo un buon percorso, e ieri era una partita in cui una nostra potenziale vittoria, ma anche muovere la classifica, sarebbe stato sicuramente positivo per la classifica e per il morale, anche perché alla prossima andremo a Lamezia contro la capolista. La pallavolo è così – conclude Piccioni – basta una palla e cambia il set.”
TONNO CALLIPO VV – PAOMAR SIRACUSA 1-3
(23-25, 18-25, 30-28, 26-28)
TONNO CALLIPO: Bisotto 5, Mariano 14, Saragò 9, Borgesi 9, Mille 18, Auguliaro 1, Cugliari (L), Pisani 6, Tassone 1, Zangari. Ne: Grande, Kanar, Saturnino, Buttarini (L). All. Piccioni
SIRACUSA: Di Bella 2, Cascio 25, Pappalardo 4, Bazzano 14, A.Chiesa 18, M.Chiesa (L), Chillemi 1, Fichera 1, Germano 3, Sicari. Ne: Maggiore, Caramagno, Guiso (L). All. Peluso
Arbitri: Grasso e Pennisi.
Note: durata set 27’, 26’, 37’, 35’, totale 2 ore e 5 minuti. Vibo: ace 3, bs 15, muri 12, errori 38; Siracusa: ace 3, bs 13, muri 9, errori 34. Attacco 36%-40%, Ricezione 58%-66%.